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Vi sentivo trepidanti d’attesa, quindi eccoci qui con la costellazione dei Gemelli.
Avvertenze: potreste sentire delle persone parlare in coro in sottofondo.
La costellazione dei gemelli è abbastanza luminosa, soprattutto se comparata a quella del Cancro, ma questa è un’altra storia.
Vediamo subito le due stelle che danno il nome alla costellazione?
No?
Ok…Tanto decido io, perciò…
Alfa e Beta Geminorum, meglio conosciute come Castore e Polluce sono due stelle dalla luminosità quasi uguale, ma mentre la seconda è una semplice stella arancione con, in più, la peculiarità di avere un pianeta gassoso con la massa doppia rispetto a quella di Giove che le orbita attorno, Castore è una stella formata da ben sei stelle bianche –praticamente un condominio formato puntino luminoso.–
Le altre stelle famose della costellazione sono Althena, che si trova all’opposto rispetto ai gemelli; Wasat, che permise di scoprire il pianeta nano Plutone nel 1930, e Tejat Posterior, punto di riferimento per individuare l’ammasso aperto M35 – abbiamo parlato degli ammassi aperti anche il mese scorso con il Toro, spero lo ricordiate-.
Altre due figure degne di nota all’interno della costellazione sono la Nebulosa Eschimese, o NGC 2392, chiamata così perché ricorda un viso con un cappuccio di una giacca a vento, e IC 443, ovvero i resti dell’esplosione di una supernova –wow-.
Nella cultura comune la costellazione dei Gemelli è attribuita ai Dioscuri, ma ci sono alcuni che dicono che le due figure siano Apollo ed Eracle. Ma noi parleremo dei primi due.
Castore e Polluce vengono comunemente chiamati Dioscuri, ovvero figli di Zeus – come del resto la maggior parte degli eroi greci-. Sono figli di Leda, regina di Sparta, che la stessa notte giacque con Zeus – che, sorpresa delle sorprese, non sapeva tenerselo nella gonna…ma non siamo qui per parlare delle tresche del dio, più o meno- e Tindaro, il marito.
Da quella notte di passione nacquero quattro bambini – ouch il parto-. La tradizione vuole che Polluce e la sorella Elena, conosciuta anni dopo come Elena di Troia, fossero figli di Zeus; mentre Castore e Clitennestra, la futura moglie e assassina di Agamennone, fossero figli di Tindaro.
I due bambini crebbero molto legati l’uno all’altro – se volete immaginarvi il rapporto tra loro pensate a una versione maschile delle gemelle di Shining-, e, una volta diventati valorosi guerrieri, si unirono alla spedizione di Giasone e degli Argonauti, salvando più volte l’intera ciurma e diventando così protettori dei marinai. – Da questo abbiamo imparato che la spedizione di Giasone e la guerra di Troia si svolgevano più o meno in contemporanea e che ercole invece di conquistare una città a quei tempi passava il tempo cacciando mostri e aiutando marinai.–
Non si sa bene per quale motivo, forse un litigio d’amore, forse per la spartizione di un bottino rubato, Castore e Polluce litigarono e combatterono contro Ida e Linceo, anche loro gemelli. Nel sanguinoso scontro Linceo uccise Castore, subito vendicato dal fratello e Ida fu folgorato da Zeus. Polluce, rimasto solo, pianse il fratello e chiese a Zeus di renderli entrambi immortali e questi li trasformò nella costellazione.
Che bello come i miti finiscono per il 90% delle volte con una morte tragica.
Written by: Aurora Vendittelli
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