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Ogni giorno è diventato il pretesto per festeggiare qualcosa. Basta una piccola ricerca su Google per scoprire che un giorno si festeggiano i bambini, l’altro i libri, l’altro ancora gli aquiloni e così via. Oggi però si celebra il gatto nero, grazie ad un’iniziativa dell’AIDAA, l’associazione in difesa degli animali e dell’ambiente. Ogni anno si curano di promuovere iniziative che sensibilizzino la popolazione verso questi felini ingiustamente uccisi a causa di stupide superstizioni dure a morire.
Il gatto nero è sempre stato oggetto di leggende che lo etichettano come portatore di sfortune e sciagure ed è una credenza che ha radici sin nel Medioevo. Il motivo è presto detto: i gatti neri erano più propensi a far imbizzarrire i cavalli per le strade. Non perché fossero più cattivi o spaventosi, semplicemente erano più bravi a mimetizzarsi. Questo però era la causa di molti incidenti, che si sono radicati nell’idea che non bisogna passare per strade attraversate da un gatto nero.
Altre culture per fortuna lo considerano invece portatore di fortuna, e si badano dal maltrattarlo. In Egitto i gatti neri venivano venerati perché simbolo della dea Bastet, protettrice del focolare. Gli scozzesi -se mai qualcuno si chiedesse perché sono immensi- invece pensavano che averne uno in casa fosse segno di prosperità. Secondo una tradizione celtica una fata chiamata Sith aveva la capacità di trasformarsi in un gatto nero.
Nonostante la confusione di credenze e superstizioni, i gatti neri sono ancora tra i meno adottati e non è raro vederli tra le colonie di randagi. Più che il gatto a far danni è l’essere umano. Potremmo imparare qualcosa in più dal modo di vivere di questi felini, che trascorrono la giornata senza l’ansia di soddisfare aspettative o scadenze.
Written by: Mariahelena Rodriguez
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