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Letteratura

Fra le righe: il Grande Fratello del futuro nel “1984”

today18 Giugno 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Souvenirs d’un autre monde”- Alcest

“In fin dei conti, come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo?” 

“Accendete le telecamere, sì. Siamo quasi pronti al clock, controllate che i microfoni siano attivi. Prova, prova. Sento un eco stridente nello studio, c’è un campo magnetico che continua a togliere energia ai sensori elettronici.”

Un silenzio pervade tutt’intorno la stanza, in lontananza sì sente un lieve stridìo che crea disturbo. L’assistente tecnico sussurra alla conduttrice, reclutatrice dei vari reparti della città, cosa sta accadendo non lontano da qui: “I distretti a sud della città, hanno trovato il comando di controllo, non possiamo più aspettare. Accendete la telecamera, non abbiamo più tempo.” 

Un forte sussulto ti fa svegliare di soprassalto, inizi ad ansimare, la saliva si asciuga. La stanza è oscurata, ma non a tal punto da far sospirare qualche spiraglio di luce che fuoriesce dalla serranda. In uno stato confusionario, cominci a guardarti intorno. Dove sei finito? Sei così certo di aver sognato, oppure il mondo esterno è nella tua mente e questa è sotto controllo? Fra le Righe è il vostro Grande Fratello. Orwell ti osserva.

Che i giochi abbiano inizio e la vostra fortuna possa essere a vostro favore.

C’è qualcuno che bussa alla porta, qualche colpo più forte e cadrà giù. Continuate a dirvi che non avete altro tempo, ma di chi è questa voce? Non siete voi a controllare i pensieri. Cadendo dal letto, sbattendo al mobile di legno laccato vicino alla porta della camera, correte per vedere chi sia. Stropicciando gli occhi, ancora in uno stato confusionario, non notate nessuno. Finché lo sguardo viene colpito da una lettera, caduta sopra lo zerbino sbiadito della vostra casa nel Distretto 5. 

“Il Grande Fratello ti osserva.” Il ticchettio dell’orologio disturba i pensieri che ormai non hanno tempo di comandare la vostra coscienza. “Non ho più tempo”, ti avvicini in maniera repentina alla finestra, scosti la tenda, ed ecco che parte lo slogan dagli schermi della città: “a un tempo in cui la verità esista e non sia possibile disfare ciò che è stato fatto: dall’età dell’uniformità, dall’età della solitudine, dall’età del Grande Fratello… Salve!”  Non hai altro tempo, scendi frettolosamente. I gradini sembrano diventare sempre più alti, tic tac. “Non ho altro tempo”, mentre ti aggiri per strada, il Mondo di Oceania, il Grande Fratello, manda altri messaggi, la città è deserta: “Nel distretto di Oceania, un mondo dove l’amore è possibile, non è permesso dire parole di dissenso. Che i giochi abbiano inizio.”

Un mondo alla rovescia: Il Grande Fratello approda nel presente, nei nuovi Hunger Games

“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è la forza” sostiene il regime del Grande Fratello, ma stavolta non è Oceania a parlare, ma la realtà del presente. In un mondo fatto di odio, dove l’ignoranza è l’arma migliore che regna sovrana, dovete districarvi nelle masse potenti del GF per colpire il centro del loro potere. La tua mente dirotta la strada intrapresa dai potenti, l’arena è pronta per iniziare i Giochi di Fuoco. Un campo realistico, dove tutto intorno è la natura a giocare da antagonista, nascondendo stratagemmi. Finalmente arriva il collegamento in studio, c’è la conduttrice che annuncia gli Hunger Games. “Che la tua fortuna possa essere sempre a vostro favore”, pronti a combattere per la libertà.

Adesso puoi aprire gli occhi, perché la realtà non è così distante dalla fantasia.

Ti do un piccolo indizio, anzi un piccolo nome: Expedition Robinson. Uno dei primi reality che ha preso spunto, divenendo un esperimento sociale alla 1984 di Orwell. Catapultandoci ad oggi con l’edizione televisiva, in cui prende spunto in tutto quasi per tutto, al romanzo in questione: Il Grande Fratello. 

I concorrenti che in “un’arena” di lusso, dissimulano i propri sentimenti, controllando i movimenti del volto, facendo quello che facevano gli altri: è una reazione istintiva. Ah, no scusate questo accadeva nel film Hunger Games, oppure in 1984.

Caspita, ho perso il senso della realtà anche io. Ah no, è effettivamente un luogo dove il potere del trash televisivo prende il sopravvento sul quoziente intellettivo dei concorrenti, che non hanno più una loro identità. E’ realtà o sogno?

 

 

 

 

Written by: Francesca Aiello

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