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Cultura

Forse non è chiaro: che succede in l’Uganda?

today31 Marzo 2023

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “They Don’t Care About Us” – Michael Jackson

Esistono Paesi sicuri, per la comunità LGBT+, e Paesi che sono da evitare più della peste bubbonica. L’Uganda sta per schizzare ai vertici della classifica “I Paesi più pericolosi in cui essere queer”. Se prima era tra le 30 nazioni africane in cui sono illegali le relazioni tra persone dello stesso sesso, adesso c’è una proposta di legge che potrebbe cambiare totalmente la sua posizione.

La proposta

Appena una settimana e qualche giorno fa è stata approvata dal Parlamento ugandese, con pochissimi voti contrari, una proposta di legge molto vaga e, quindi, altrettanto pericolosa. -“E’ tanto vago quanto pericoloso”. È uno dei principi cardine della matematica.-

Nonostante non sia stata ancora pubblicata ufficialmente, si conoscono bene già alcuni contenuti della proposta:

  • una persona condannata per traffico di bambini, o per adescamento di tali, per coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo.
  • chiunque, singoli individui o istituzioni, finanzi attività o faccia circolare materiale a favore dei diritti LGBT+, rischia la persecuzione e l’incarcerazione.
  • per chiunque abusi, invece, di bambini o di persone vulnerabili c’è la pena di morte.
proteste in Uganda
Un giovane che protesta la proposta di legge

In Uganda la popolazione è infatti incoraggiata –e adesso ancora di più- a denunciare chiunque sia omosessuale, non importa se sia la propria sorella o il proprio figlio.

“Questa proposta di legge è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese.” – Asuman Basalirwa, il membro del Parlamento che ha presentato la proposta.

Le reazioni contrarie

Le reazioni sono state svariate, ma tra le più esemplari c’è quella di Fox Odoi-Oywelowo, del Movimento di resistenza nazionale. Odoi-Oywelowo fa parte, infatti dello stesso partito di Yoweri Museveni, il presidente ugandese. -Si spera, quindi, che anche lui la pensi allo stesso modo. È difficile, ma ricordiamoci che la speranza è sempre l’ultima a morire.-

“Il disegno di legge è mal concepito, contiene disposizioni incostituzionali, annulla i progressi registrati nella lotta contro la violenza di genere e criminalizza gli individui invece dei comportamenti cosa che contravviene a tutte le norme legali conosciute.” – di Fox Odoi-Oywelowo

E poi c’è un’esortazione a Museveni –a non firmare– direttamente dall’Alto comissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Turk:

“Se firmato dal presidente, trasformerà le persone lesbiche, gay e bisessuali in Uganda in criminali semplicemente per il fatto di esistere, per essere quello che sono. Potrebbe fornire carta bianca per la violazione sistematica di quasi tutti i loro diritti umani e servire a incitare le persone l’una contro l’altra.” – Volker Turk

Il fatto è che non si sa che cosa farà il presidente Museveni, che ha dichiarato di ritenere la questione poco importante, ma che si è spesso espresso in termini omofobi e transfobici. Quindi la scelta che farà non sarà legata ai diritti umani, ma al fatto che voglia mantenere o meno il favore dei Paesi occidentali e degli investitori, a cui tiene molto. Tuttavia anche solo l’esistenza e l’accettazione di questa proposta di legge è, a dir poco, allarmante.

 

Written by: Aurora Vendittelli

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