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Soundtrack da scoltare durante la lettura: “La Grenade” – Clara Luciani
Si è conclusa la 73sima edizione del Festival del Cinema di Berlino.
Se vi siete persi l’ultimo articolo in cui parlavamo dei film italiani che sono stati presentati, vi consiglio di recuperarlo sul blog per avere una panoramica chiara su tutto ciò che ha caratterizzato il concorso.
Vince Sur l’Adamant di Nicholas Philibert, film documentario francese. Il regista ci porta a bordo di una struttura galleggiante situata al centro di Parigi, si tratta di un centro d’accoglienza per adulti affetti da disturbi mentali.
Rother Himmel di Christian Petzold, regista già vincitore dell’orso d’argento per la miglior regia nel 2012 con Barbara.
Vince Mal Viver di João Canijo, che racconta di cinque donne impegnate a mandare avanti un albergo che hanno ereditato.
A vincere è Philippe Garrel per Le Grand Chariot.Il film segue una famiglia di marionettisti, che fa spettacoli per i bambini, fino a quando il padre si ammala. Nel cast sono presenti tutti e tre i figli del regista: Louis, Esther e Lena Garrel.
Vince la giovanissima Sofia Otero protagonista di 20.000 specie di api. Nonostante abbia solo 8 anni l’attrice spagnola sembra avere già le idee chiare sul futuro, dichiarando di voler dedicare la sua vita a recitare, mentre ritirava il premio commossa.
A vincere è l’attrice Thea Ehre, interprete di Till the end of night. Per la ventitrenne tedesca è il primo ruolo cinematografico.
Vince la direttrice della fotografia Hélène Louvart per Disco Boy di Giacomo Abruzzese.
A vincere è The good mothers di Julian Jarrold ed Elisa Amoruso. Serie italiana che uscirà su Disney+ il 5 aprile.
Vince Angela Schanelec per Musik, di cui è anche regista. Il film è un adattamento moderno del mito di Edipo.
Sira di Apolline Traoré vince nella sezione lungometraggi mentre Kokomo City di D. Smith vince nella categoria Documentari.
I Premi onorari sono stati due, l’Orso d’oro alla carriera per Steven Spielberg e il premio Berlinale Kamera alla direttrice della fotografia francese Caroline Champetier.
Così il festival colpisce anche quest’anno per la sua varietà, per il programma e per i vincitori. Ha dato spazio a film convenzionali e non, che trattano di storie comuni o rielaborano miti ormai sedimentati nella memoria collettiva. A Berlino veterani del settore e giovani alla prima esperienza hanno le stesse possibilità, basta guardare le giovanissime attrici vincitrici e il regista premiato con l’orso d’oro che invece ha 72 anni.
Grazie per aver seguito il Festival di Berlino con noi, adesso non ci resta che aspettare l’uscita nelle nostre sale di tutti i vincitori e non.
Scritto da Elena Birocchi
Written by: Redazione
Berlinale Berlino cinema Festival di Berlino film orso d'oro Steven Spielberg
Tempo di lettura 2 minuti
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