Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La libertà” – Giorgio Gaber
Inizia il 16 ottobre la quinta edizione del Festival della Partecipazione. Per la prima volta si svolge a Bologna, ma anche online, e si protrae per tre giorni. Fitto il programma, con laboratori, conferenze, dibattiti, momenti artistici e conviviali.
Il Festival
I promotori del Festival sono ActionAid Italia, impegnata nel superamento delle disuguaglianze sociali e Cittadinanzattiva onlus, per la difesa dei diritti dei cittadini e dei consumatori. Da quest’anno partecipano anche Legambiente, la più importante associazione ambientalista d’Italia e Uisp -Unione italiana sport per tutti- che promuove lo sport come un diritto di tutti. Il Festival gode però anche della collaborazione con Slow Food e con la Fondazione per l’Innovazione Urbana e ovviamente del contributo del Comune di Bologna.
L’obiettivo del Festival è quello di riflettere criticamente sul significato e le prospettive che la democrazia può assumere prima, dentro e oltre lo Stato. La condizione migliore per fare democrazia è quella di una comunità che si assume la responsabilità dell’inclusione e della partecipazione, i valori che la fondano.
In questo Festival si agisce per le disuguaglianze. Quelle tra Nord e Sud, tra centro e periferia e tutte quelle che sottendono una pari distribuzione delle possibilità, ma solo in teoria. I cittadini non sono soltanto le scialuppe di salvataggio per soluzioni che fanno acqua da tutte le parti quando le istituzioni non si preoccupano di ripararne le falle. Sono anche i protagonisti attivi del cambiamento.
Questo è il primo anno che il Festival della Partecipazione si sposta a Bologna. Infatti, dal 2015 al 2019 gli incontri si sono sempre tenuti nella città-cantiere dell’Aquila, dove ancora oggi partecipare significa vivere il doloroso percorso della ricostruzione. Più di cinquanta appuntamenti con cittadini e volontari per testimoniare il valore della collaborazione e dell’impegno. E, soprattutto, per riflettere sulle possibilità di recupero e di crescita del capoluogo abruzzese.
Le riflessioni e gli incontri
Nel 2020 la circostanza dell’epidemia rappresenta un’occasione in più per riflettere sul senso del nostro impegno civico.
Cosa significa partecipare nella società del rischio? Quale contributo può apportare ognuno nel lavoro di gestione dell’emergenza? E quale l’azione finora svolta? Sono queste le domande principali alle quali tenterà di rispondere il Festival grazie ai diciotto appuntamenti fissati per i prossimi tre giorni.
Gli eroi dei nostri giorni, la digitalizzazione della scuola, la differenza tra solitudine e isolamento nella condizione della malattia cronica. Questi sono pochi esempi delle tematiche che verranno approfondite in questi giorni. Si tratta di sei eventi, dalla tarda mattinata alla tarda serata, ogni volta diversi per tutte le giornate di venerdì, sabato e domenica. Le attività si terranno sia all’interno degli spazi del Palazzo Comunale e quelli della Fondazione per l’Innovazione Urbana e sia on-line.
Il programma è stilato e facilmente consultabile, non resta altro che aggiungere che nella società del rischio il vero pericolo è quello di non partecipare.
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