Sarebbero tra 200 e 600 milioni le password che Facebook avrebbe archiviato per anni in maniera del tutto errata permettendo a chiunque volesse di accedervi e leggerle senza nessun tipo di problema.
Non è passato nemmeno un mese da quando Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, ha dichiarato di voler risolvere i problemi dell’azienda sul fronte privacy: dopo lo scandalo di Cambridge Analytica era questo il momento giusto per dimostrare ai propri utenti che tutte le critiche mosse contro il social network fossero ingiuste. E invece no.
L’incidente
Secondo quanto rivelato dal blog specializzato in sicurezza informatica Krebsonsecurity e poi confermato dalla stessa azienda, milioni di utenti Facebook avrebbero avuto per anni le proprie password conservate in formato pienamente leggibile e accessibili da migliaia di dipendenti Facebook. Il loro ritrovamento sarebbe avvenuto nel mese di gennaio durante una revisione della sicurezza.
Citando una fonte anonima, Krebsonsecurity ha indicato come secondo un’inchiesta interna della società, le password registrate in chiaro siano un numero compreso tra i 200 e i 600 milioni, rimaste per anni leggibili alle oltre 20.000 dipendenti dell’azienda. Si stima infatti che la presenza della falla possa risalire addirittura al 2012.
Sempre secondo una fonte interna di Krebsonsecurity, la maggior parte delle password scoperte apparterrebbero ad account sottoscritti tramite l’app Facebook Lite, pensata per gli utenti che non hanno a disposizione uno smartphone abbastanza performante o con una connessione Internet carente.
Facebook ha dichiarato che intende notificare alcune centinaia di milioni di utenti di Facebook Lite, decine di milioni di utenti di Facebook e decine di migliaia di iscritti ad Instagram coinvolti del fatto che le loro password siano diventate insicure.
Cosa dice Facebook
Queste password non sono mai state rese visibili a nessuno al di fuori di Facebook e non abbiamo trovato alcuna prova fino ad oggi sul fatto che qualcuno abbia abusato internamente o vi abbia fatto un accesso improprio.
Pedro Canahuati
Questa la dichiarazione del vicepresidente della sicurezza di Facebook, Pedro Canahuati.
La dirigenza Facebook ha inoltre aggiunto:
Nel corso della nostra revisione, abbiamo esaminato i modi in cui archiviamo alcune categorie di informazioni, come i token di accesso, e abbiamo risolto i problemi sopravvenuti non appena sono stati scoperti. Non c’è nulla di più importante per noi che proteggere le informazioni delle persone, e continueremo a fare miglioramenti come parte dei nostri sforzi di sicurezza su Facebook.
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