L’Eurovision Song Contest (abbreviato ESC) è una manifestazione musicale nata nel 1956, organizzata dall’Unione Europea di Radiodiffusione ed ispirata proprio al nostro Festival di Sanremo.
La competizione prevede la partecipazione di un artista a nazione, ognuno con un proprio brano, per un totale di 42 differenti nazioni di tutta Europa (e non solo, come dimostra la presenza dell’Australia).
Nella serata finale, a cui solamente 26 artisti hanno accesso, il vincitore è votato attraverso un televoto a cui tutti i cittadini europei possono partecipare, non potendo, però, votare per il proprio cantante di casa.
Sarà poi la nazione vincitrice ad organizzare l’Eurovision per l’anno successivo.
La 62° edizione del Contest si è tenuta, quest’anno, a Kiev, dopo la vittoria dell’ucraina Jamala con il suo brano 1944 all’ESC2016 in Svezia, iniziando subito non senza qualche polemica: basti pensare al caso della cantante Julia Samoylova, rappresentante della Russia, che è stata esclusa dalla competizione per motivi politici.
Nonostante tutto, però, lo scorso 13 Maggio si è tenuta la finale, trasmessa in diretta in tutta Europa, sotto lo slogan #CelebrateDiversity.
La serata si è aperta con una sfilata di tutti i finalisti lungo l’International Exhibition Centre di Kiev, per poi lasciare spazio all’entrata in scena dei tre presentatori dell’evento, Oleksandr Skičko, Volodymyr Ostapčuk e Timur Mirošnyčenko, conduttori e comici Ucraini che hanno accompagnato la serata con piccoli sketch comici, coinvolgendo anche la platea a cantare “Volare” di Domenico Modugno e a ballare una tipica danza ucraina.
Al pubblico italiano è stata data, invece, la possibilità di interagire con l’evento scrivendo dei tweet con l’hashtag #ESCITA e i più divertenti sono stati messi in sovrimpressione durante le esibizioni.
Tra le esibizioni della serata non sono mancate coreografie divertenti, come quelle del gruppo moldavo Sunstroke Project, che sulle note di “Hey Mamma”, con assoli di violino e di sassofono, ottiene il terzo posto della competizione.
Guadagnano il favore del pubblico e della giuria tecnica anche la cantante belga Blanche con la sua “City Lights” e lo svedese Robin Bengtsson con “I can’t go on”, classificati rispettivamente al quarto e quinto posto.
Al secondo posto arriva il giovanissimo cantante bulgaro Kristian Kostov che, a 17 anni appena compiuti, è il primo cantante classe 2000 a partecipare all’ ESC, emozionando tutto il continente con la sua “Beautiful Mess”.
Il nostro Francesco Gabbani, superfavorito dalla stampa alla vigilia della competizione, si esibisce con la sua “Occidentali’s Karma”, di cui tanto si è parlato in Italia da quando il cantante toscano ha vinto il 67° Festival di Sanremo. E la canzone non delude il pubblico, che agita le braccia in aria facendo il ballo della scimmia e risponde al “Namastè” di Francesco con un fragoroso “Alè!”, dimostrando quanto Occidentali’s Karma si sia fatta conoscere anche all’estero nel giro di tre mesi. Ma se è vero che Gabbani ha convinto l’Exhibition Centre di Kiev, altrettanto non si può dire delle giurie tecniche europee: l’Italia si classifica al sesto posto, non senza un pizzico di amarezza.
Non sono mancate neanche le prese in giro e le polemiche: la BBC scrive in un tweet “Italia vai a casa, sei ubriaca (o almeno speriamo tu sia ubriaca)” e alcune associazioni animaliste sono state infastidite dalla presenza sul palco della scimmia, senza la quale, ammettiamolo, Occidentali’s Karma non sarebbe la stessa canzone. Gabbani conquista comunque il premio della sala stampa, una magra consolazione per il cantante che ha comunque ringraziato tutti gli italiani per il loro tifo.
A conquistare il primo premio dell’Eurovision Song Contest di Kiev è il ventottenne portoghese Salvador Sobral con una canzone scritta dalla sorella Luìsa che conquista pubblico e giuria.
“Amar Pelos Dois” parla di un cuore che deve “Amare per due”, alludendo alla grave patologia cardiaca di cui è affetto Salvador, per cui è in attesa di trapianto: nell’ultima strofa la canzone incita il cuore a non arrendersi e a continuare la sua lotta. Ritirando il suo meritatissimo premio, il cantante ha dichiarato che la sua non è solo una vittoria personale, ma “una vittoria per la musica e per le persone che fanno musica con un significato”.
Salvador ha poi continuato affermando che “La musica non è solamente fuochi d’artificio, la musica è fatta di sentimenti e noi dobbiamo riportarla indietro.”
Il portoghese ha quindi ripetuto la sua performance facendo cantare anche sua sorella Luìsa in un commovente duetto.
Così si è concluso l’Eurovision Song Contest 2017 di Kiev.
Il prossimo si terrà in Portogallo, come prevede il regolamento della competizione europea, e a noi italiani non resta che continuare a ballare sulle note di Occidentali’s Karma insieme a Francesco Gabbani, sperando in un risultato migliore nell’ ESC2018.
Intanto, però, accogliamo l’appello di Salvador Sobral e riflettiamo tutti sul vero significato della musica, non composta solamente per fini commerciali, ma che deve essere una musica che tocca il cuore, lo riscalda e gli trasmette emozioni, brividi e sentimenti.
di Niccolò Sellati
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