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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”Il cielo su Torino” – Subsonica
Galeotto fu il gianduiotto. Dopo mesi di corse e candidature improbabili la Rai ha deciso. L’Eurovision 2022, la manifestazione canora più importante di tutto il mondo, si terrà a Torino. Ogni anno la nazione vincente deve organizzare l’edizione successiva. Dopo la vittoria a sorpresa dei Måneskin il 2022 toccherà proprio a noi.
Tutta la manifestazione si svolgerà al PalaAlpitour, una delle arene indoor più grandi di italia, a metà maggio. Le semifinali saranno il 10 e il 12, mentre la finale sarà sabato 14 maggio. Torino è una realtà che è stata capace di essere un grande palcoscenico mondiale, avendo già ospitato le Atp Finals di Tennis. Nella Mole c’è posto per tutti.
L’amministratore delegato della Rai confessa che la scelta fatta assieme all’EBU non è stata facile visto l’alto livello delle proposte. Se alcune erano più fattibili di altre, Torino secondo il supervisore esecutivo dell’Eurovision ha tutte le carte in regola. Un grande punto a favore è stato l’aver ospitato già in precedenza un evento di portata mastodontica come le Olimpiadi invernali.
La scelta logistica, quindi, è stata il fattore determinante.
Abbiamo spazi con capienze addette in pieno territorio cittadino e facilmente raggiungibili. Per ciò che riguarda l’ospitalità, la nostra offerta ricettiva è in grado di accogliere le migliaia di persone che l’evento saprà attrarre. Saremo inoltre già un collaudato palcoscenico di appuntamenti internazionali che abbiamo portato qui in questi anni, in grado di mettere le competenze di un’intera città al servizio dell’Eurovision. Anche grazie a questi eventi Torino è recentemente diventata hub Ryanair, garantendo ancora più collegamenti aerei tra Torino è il resto del mondo – Chiara Appendino, sindaca di Torino
Un bello spot per una delle città più trainanti del panorama italiano. Se da un lato c’è l’amarezza di non vedere la cornice romana accostata all’Eurovision, bisogna anche essere realisti. Le capitali non sempre hanno gli stadi -in questo caso al chiuso secondo il regolamento- più grandi e funzionali. Un esempio è già individuabile nella scorsa edizione che non si è tenuta ad Amsterdam, ma a Rotterdam. Chissà, forse assieme ai mancati requisiti logistici -innegabili- c’era anche la scaramanzia di non tornare sulla scena del delitto, Roma 1991.
Written by: Mariahelena Rodriguez
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