Studenti alle prese con i vostri ultimi primi mesi di scuola: se realmente pensavate di poter iniziare l’ultimo anno di superiori con tranquillità e senza troppe pretese, forse fareste meglio a cambiare idea!
Sono passate due settimane dal fatidico inizio e sicuramente oggetto di interesse, dubbi e preoccupazioni, è la questione maturità.
Che voi siate ragazzi appena entrati nel vastissimo mondo del liceo, studenti del terzo anno alle prese con le prime pagine di filosofia, o professori di qualsiasi materia e indirizzo, l’esame conclusivo dei faticosi 5 anni scolastici è, volenti o nolenti, un pensiero costante.
E come cambia da quest’anno l’esame di maturità?
Tra supposizioni, chiacchiere e dicerie, ecco finalmente svelata oggi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il tanto temuto e conosciuto MIUR, la svolta decisiva che la prova finale definitivamente prenderà.
Innanzitutto, per accedere all’esame serve, come requisito principale, una frequenza garantita per ameno i ¾ del monte orario; in seconda battuta, è necessario essere ammessi con almeno 6 in comportamento e in tutte le altre discipline, anche se la grande novità consiste nel poter sostenere le prove persino con una insufficienza, che deve essere naturalmente ben motivata dalle singole commissioni.
Quest’anno, inoltre, non saranno requisiti di accesso la partecipazione alle prove INVALSI e all’Alternanza Scuola Lavoro (ASL), che tanto scompiglio ha creato in questi ultimi anni.
E per quanto riguarda i crediti formativi?
Ebbene sì, tira aria nuova anche in questo ambito: i docenti potranno dare fino ad un massimo di 40 punti su 100 in base ai risultati dell’ultimo triennio.
Fino allo scorso anno, erano 25 i crediti a cui uno studente modello poteva ambire.
A tutti coloro che si trovano attualmente in quinto, i crediti acquisiti durante il terzo e quarto anno, saranno convertiti in base alle nuove tabelle di marcia entro e non oltre gli scrutini intermedi.
E le temutissime prove d’esame?
Non più 3 ma 2!
La prima prova, prevista per il 19 giugno, consisterà in 7 tracce divise in 3 tipologie, non più 4: analisi del testo, analisi e produzione di un testo argomentativo e riflessione critica su tematiche di attualità.
Invece la seconda prova del 20 giugno potrà riguardare una o più discipline che verranno revisionate secondo nuove griglie nazionali di correzione.
Continuerà quindi a essere basata su tutte quelle materie caratterizzanti i diversi percorsi di studio, ma la novità consiste proprio in queste nuove correzioni standardizzate, valide cioè per ogni indirizzo.
I punteggi anche cambiano: saranno 20 i punti massimi da poter dare a ciascuna delle due prove scritte e al colloquio.
Per gli studenti che riusciranno a raggiungere quota 50, a cui si dovranno poi sommare almeno 30 dei punti relativi ai crediti formativi, la commissione d’esame potrà scegliere di utilizzare 5 punti bonus per raggiungere il fatidico 100.
Quali sono le prossime date da aspettare con fervore? Gennaio per le materie della seconda prova e febbraio, con largo anticipo rispetto agli scorsi anni, per l’ordinanza relativa agli esami di Stato.
In bocca al lupo maturandi!
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