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Soundtrack da ascoltare durante la lettura:”Mio fratello è figlio unico” – Rino Gaetano
Rino Gaetano ha un viso che molte madri definirebbero da bravo ragazzo, e nient’altro. Quando Amelia, la sua futura fidanzata, lo incontra ad una festa di amici non resta colpita. Il fisico asciutto, i capelli mossi, il maglione accollato dai colori improponibili: è simpatico, di certo non bello. Ma tra i due, come in ogni storia d’amore che si rispetti, scocca la scintilla e vivono il sogno. Insieme sono felici, ogni tanto devono dare atto del fatto che Rino è un personaggio pubblico, ma riescono ad fuggire quanto basta dalle telecamere. Ci sarebbero state tutte le premesse per un lieto fine, ma il filo si spezza. Rino Gaetano muore in un incidente stradale a trent’anni, il 2 giugno. Nella stessa chiesa dove si sarebbero dovuti sposare lui e Amelia, si terrà il suo funerale.
La carriera di Rino Gaetano è condensata in meno di dieci anni e sei dischi. Sono davvero poche -e fortunate- le persone che hanno memoria dei suoi concerti: la sua è stata una parentesi breve, dieci anni non bastano per lasciare un marchio nella memoria collettiva. Eppure Ma il cielo è sempre più blu è diventata un rifugio a cui aggrapparsi nel buio della quarantena. Un simbolo di speranza, che è stato reinterpretato anche da cantanti che avranno conosciuto Rino Gaetano dai racconti dei propri genitori.
La forza di Rino Gaetano sta nella facilità con la quale si insedia nelle case, tra i fischi della gente. Era il volto della porta accanto del più squisito nazionalpopolare e, forse proprio per questo, messo sempre un gradino sotto rispetto al trio blasonato Battisti-De André-De Gregori. Dove non è arrivata la critica è arrivato l’affetto dell’Italia intera: sarà stata l’ironia decorata dalla voce ruvida che arriva in petto, la voglia di far divertire nascondendo un messaggio sociale, male canzoni di Rino Gaetano hanno incrociato la vita di ogni italiano. Mio fratello è figlio unico ha incrociato la mia.
Mio fratello è figlio unico
Perché non ha mai trovato il coraggio d’operarsi al fegato
E non ha mai pagato per fare l’amore
E non ha mai vinto un premio aziendale
Il titolo è un ossimoro che sottolinea l’incomunicabilità che pesa sulle spalle di tutti. Costretti alle apparenze si finisce per essere isole che di nascosto covano le proprie contraddizioni, che i contesti sociali e lavorativi non accettano. Ognuno va per la sua strada senza incontrare lo sguardo degli altri: un timore che già trovava il suo spazio in The Sound of Silence di Simon & Garfunkel. Ogni strofa è un grido di libertà che chiede di estraniarsi dal paradosso incoerente della vita. Il non-fratello di Gaetano si districa tra i luoghi comuni dell’epoca, della mentalità comune: in quell’incoerenza ci si possono specchiare tutti, anche lui.
Mio fratello è figlio unico
Deriso, declassato, frustrato, dimagrito
E ti amo Mariù
Rino Gaetano sembra cantare il climax del brano tra i denti, con la rabbia di chi non accetta l’assurdità del mondo e i meccanismi malati dell’ipocrisia sociale. Chi decide di andare in direzione contraria è figlio unico, fiero della sua solitudine vissuta come una conquista dolce ed amara al tempo stesso. È il prezzo da pagare per non piegarsi alle regole paradossali del senso comune. Si diventa emarginati, sfruttati, odiati: è la strada più difficile, che solo i folli seguirebbero. Ma alla fine si chiude il cerchio, l’amore di Mariù spezza la montagna di aggettivi negativi. Seguire il sentiero più disastrato diventa meno difficile con le persone giuste, che condividono e sostengono il viaggio.
Written by: Mariahelena Rodriguez
LA VOCE DELLA RADIO Mio fratello è figlio unico rino gaetano
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