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Soundtrack da ascoltare durante la lettura:”Find my Way” – Paul McCartney (feat.Beck)
Start è il fil-rouge di oggi in radio. È difficile immaginarsi una partenza con il mondo messo in pausa, anche con le canzoni che sono l’unica cosa che riempie il silenzio. I giorni scivolano via tra promesse di una partenza mentre in tv risuonano costanti i “resistete” o gli “andrà tutto bene”. Slogan che ogni giorno vengono ripetuti da una bocca diversa ma con la stessa flemma di chi si trova davanti ad una situazione più grande del previsto.
Serve qualcosa di più di una pacca sulla spalla e di un ristoro. Sono aiuti che lasciano il tempo che trovano se alla base ci sono contraddizioni profonde sul trattamento della cultura in Italia. Immaginarsi uno start oggi è un atto di coraggio.
Ci sono cantanti che però un nuovo inizio riescono a trovarlo, per assurdo, anche in un momento del genere. La musica ciclicamente si annida nei momenti morti per indicare la strada di una leggerezza pensata: e per un attimo premere quel bottone di start diventa possibile. Se poi ti chiami Paul McCartney e decidi che starsene sul divano ad aspettare che piomba dal cielo la voglia di fare sia inutile magari fai un album. E lo fai anche bene.
La chiusura della sua trilogia è tutto fuorché un disco pensato: pochi fronzoli e onestà pura. Find my way, di cui è recentemente uscito un riarrangiamento con Beck, è la speranza viva di chi non vuole che la musica vada in pausa.
“You never used to be afraid of days like this/ and now you’re overwhelmed by your anxieties/ let me help you out”
Il riferimento all’incertezza costante che tutti attraverso è evidente ma non mina il fondo di speranza del brano. In momenti del genere per rimettersi in moto accettare l’aiuto che viene offerto non va visto come un segno di debolezza.
“Well I can find my way/I know my left from right”
Lo zampino di Beck trasforma un brano folk in un groove funky ma dalle tinte oscure, influenzato dai vecchi Daft Punk. Il risultato è una Musica Leggerissima internazionale negli intenti, che non teme di scontarsi con le pause di oggi perché la luce è dietro l’angolo. Anche se è brava a nascondersi.
“I know my way around/I walk towards the light”
L’ispirazione per l’arrangiamento così dinamico -da ballare con l’aspirapolvere, ora come ora- è venuta a Beck dopo aver rispolverato un ricordo di una normalità disarmante, oggi aliena. I due erano a un club di West Hollywood assieme alla moglie del beatle, che improvvisamente trascina il marito a ballare. Beck si ritrovò ad essere lo spettatore di un attimo di gioia raro: si divertivano più di ogni altro, incuranti di nessuno. Un attimo così banale che oggi sembra fantascienza, ma la voglia di premere nuovamente start e tornare a vivere quei momenti è più forte che mai.
Written by: Mariahelena Rodriguez
tempo di lettura 2 minuti
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