Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La punta dell’iceberg” – Eugenio in Via Di Gioia
Il fil-rouge di oggi è l’impronta. È una parola che spesso ritorna nei giornali, assieme a lobby, vaccino, oppure “non ce lo dicono”. Spesso è accompagnata da un complemento di specificazione nero e asfissiante: di carbone. Però, visto che è più accattivante e internazionale parlare in inglese, il tutto diventa “carbon footprint”. Fighissimo, very international, quasi una marca di scarpe: peccato che si tratti dell’impatto ambientale che ogni singolo individuo ha sul pianeta terra, che può essere un 35 o un 47. Le soluzioni per ridurlo ci sono, ma si traducono in una lista di divieti: non fare figli, non avere la macchina, non prendere l’aereo. Diventare un monaco del Tibet, in parole povere. Ma chi riesce a fare almeno due di queste cose merita sincera ammirazione.
L’ambiente è un tema che nel panorama della musica mainstream non si vede spesso, eppure ci si aspetterebbe di vederlo in lizza tra i più quotati accanto al famigerato trittico cuore, sole, amore. Parlare d’ambiente in musica come in ogni forma d’arte è spinoso: se ne parli con supponenza sei un moralista, se non ne parli non sei abbastanza impegnato. La sacrosanta verità è nel mezzo: se non si crede e non si conosce una causa, è meglio non parlarne. I ventilatori non fanno comodo a nessuno. Solo per oggi “due canzoni al prezzo di tre” sull’ambiente.
The Zen Circus – Canzone contro la natura
Video musicale
Se questa notte fosse tutto ciò che ti rimane
E da mangiare non avessi neanche un po’ di pane
Se la natura fosse solo un po’ più cattiva
E il sole ti esplodesse in faccia appena fa mattina
Un futuro ipotetico ma non troppo, e dissacrante al punto giusto. Un folle folk-rock dove la natura si rompe le scatole di subire le vessazioni umane. E si ribella. Canzone contro la natura punta il dito contro l’uomo annegato nel suo stesso egoismo, che esprime la sua libertà con la guerra. L’essere umano è l’unico essere capace di andare contro natura e odiare la sua stessa specie. Non ci sono trucchi, né speranze consolatorie: è il momento di una vera presa di coscienza.
Eugenio In Via Di Gioia – Tsunami
Video musicale
Guarda lo tsunami che travolge la città
dentro la mia testa calma piatta
guarda lo tsunami che travolge la città
mentre tutto intorno affonda qui si balla
La band con la presenza a Sanremo più breve di sempre ha in realtà portato la bandiera dell’ambiente sempre alta. Certo, sempre a modo loro. Eugenio Via riesce a cantare la tremenda realtà dell’essere umano con un sorriso a 32 denti di chi indica il meteorite e dice: ”Adesso sta a voi trovare la soluzione di questo casino.”
Micheal Jackson – Earth Song
Video musicale
I used to dream
I used to glance beyond the stars
Now I don’t know where we are
Although I know we’ve drifted far
Parlare d’ambiente nel 95 era tutto fuorché scontato. Il protocollo di Kyoto era lontano, e solo cinque anni prima ci si rendeva conto che le lacche per capelli non erano il massimo. Ecco arrivare Michael Jackson con un brano gospel dalle tinte blues dove l’emozione ha tempo di fermarsi giusto in gola. Soprattutto nell’inciso si percepisce l’esasperazione di tante domande che ancora oggi non hanno risposta.
Sarebbe il caso di dare una risposta a tutte queste domande, con politiche che non arrivino a passo di lumaca.
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