Soundtrack da ascoltare durante la lettura:”Best of You” – Foo Fighters
La musica ha regole non scritte: il chitarrista è una primadonna, il bassista non è calcolato da nessuno, il cantante canta e basta. Luoghi comuni che si arrampicano sugli specchi, architetture di presunzione: prendete un piccone e distruggeteli tutti. Non si dovrebbe parlare dei testi perché c’è il rischio di fraintendere il messaggio del cantante? Qui si farà lo stesso. Basta con questa dittatura del senso corretto. Quando un artista pubblica una canzone, il mondo la fa propria e si riconosce nelle sue parole. Ci ricama la sua vita: voicebookradio.com non fa eccezione.
Se per alcuni la musica è un sottofondo in una sala d’aspetto, per altri è tutto il resto. Questa rubrica ogni martedì e giovedì cercherà di andare oltre la superficie dei brani legandosi al tema del giorno, che oggi sono le briciole. In fondo ci sono certe canzoni che restano cucite addosso, e senza nemmeno farlo apposta possono diventare il collante che tiene in piedi quando ci si sbriciola e si diventa vittima degli eventi.
Best of You dei Foo Fighters si apre con il graffiato di Grohl a cappella: “I’ve got another confession to make/I’m your fool”. La chitarra sulle prime è sussurrata appena: l’ex batterista dei Nirvana si mette a nudo, così come la canzone. Il tappeto musicale è incatenato come un animale pronto ad esplodere da un momento all’altro. Una domanda lapidaria introduce la seconda chitarra: “Sei nato per resistere o per essere abusato?”Pochi hanno il coraggio di farsi venire dubbi di questo tipo. Dave Grohl nel video musicale staglia la sua voce contro il cielo che si fa via via più scuro e non teme di gridarli all’ascoltatore.
I was too weak to give in, too strong to lose
Un crescendo costante fa da sfondo ad una presa di coscienza difficile da mettere in atto: l’importanza di reagire. Entra il basso, poi la batteria, e ci si butta contro la tempesta anche se sprovvisti di orientamento. In fin dei conti il punto di riferimento si riesce a trovare quando si ha il coraggio di saltare nel vuoto. Quando si è schiavi dell’abitudine ci si priva delle proprie vere potenzialità: la stasi è la morte della vita stessa. Mentre si è fermi intanto qualcuno sta avendo la meglio. Quel qualcuno non siamo noi.
Il brano rischiava di non entrare nel disco perché era impossibile da cantare per Grohl, ma era necessario per il suo messaggio universale. Stava quasi per perdere la voce durante le prime prove, ma alla fine decise di cantarla perché quando si canta dal cuore, si urla anche il doppio. Grohl non aveva in mente una melodia particolare quando scrisse la canzone: la forza del brano sta tutta nelle parole, tra le righe si respira uno slancio di liberazione.
The hope that starts the broken hearts/You trust, you must confess
Nessuno sarà pronto a raccogliere le briciole che lasci quando il mondo ti lascia a pezzi, non c’è un premio a chi subisce di più. Ma per chi non si arrende dall’altra parte c’è la vita. Una volta riconosciuta la dimensione vera e concreta del proprio dolore, una volta datogli un nome, il prossimo passo è reagire e trovare la speranza.
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