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Cinema e TV

È stata la mano di Dio: Sorrentino ritrova i pezzi

today20 Dicembre 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”Napul’è” – Pino Daniele

È stata la mano di Dio dopo aver sbancato a Venezia ed essere il titolo di punta di quest’anno dell’Italia agli Oscar, sbarca anche ai Golden Globe.

Il film è al cinema da fine Novembre, anche se ora lo si può trovare su Netflix. All’estero piace, anche perché è un Sorrentino diverso e la commozione a Venezia lo testimonia. È un Sorrentino che non si guarda attorno, ma dentro.

Da profana i film di Sorrentino, nonostante la loro indubbia bellezza e citazionismo raffinato, mi hanno sempre lasciata fuori. È come guardare un quadro del Rinascimento, ligio nella forma e nei colori, ma distante. Non ho modo di trovare qualcosa a cui aggrapparmi che mi susciti un’emozione più forte del semplice “È bello”. Forse non ho mai trovato quell’appiglio in Sorrentino perché non c’è mai stato: da spettatori siamo spinti all’empatia, ma è un’empatia che si tinge di egoismo.

È stata la mano di Dio è diverso. Le scene della famiglia di Fabietto, rumorose, caotiche e a tratti roboanti dipingono una Napoli che si ritrova ancora oggi. Zie altezzose che in qualche modo sanno tutto di tutti, nonne scorbutiche che vengono provocate solo per vedere la loro reazione. Lo spettatore è catapultato in una familiarità che potrebbe stranire il pubblico internazionale, ma non la gente del sud Italia. Tra vociare e risate volano anche i pettegolezzi, soprattutto quando si tratta di nuove figure che entrano nel circolo familiare.

Sorrentino

La famiglia stretta di Fabietto è altrettanto caotica, al punto che, tra i drammi e le personalità ben tratteggiate dei suoi genitori, lui è lo spettatore. Si ride ma si condividono anche lunghi silenzi in un susseguirsi di emozioni che non è mai lineare. La casa degli Schisa è disarmonica, ma familiare al tempo stesso. L’unica figura che mette tutti d’accordo è Maradona, che diventa quasi un appiglio per Fabietto.

Sorrentino

Poi il dramma. L’adolescenza piena di promesse nel giro di pochi istanti è strappata via. Fabietto Schisa tra il golfo di Napoli e la Costiera cercherà di ricomporsi, farà nuove amicizie e troverà la passione per il cinema. Un mezzo per sfuggire dalla realtà, che è scadente. Una realtà che in un attimo gli ha sferzato un colpo da wrestler. Questa però non è una storia di qualcuno che soccombe al trauma. È la storia di Sorrentino che nonostante tutto non perde i pezzi. Non si “disunisce” e porta avanti il suo sogno, dando voce a pensieri ossessivi che una volta urlati pesano di meno.

Written by: Mariahelena Rodriguez

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