Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano “Following a Bird – Ezio Bosso”
https://m.youtube.com/watch?v=AHe6AzhRa3o
È oggi morto oggi a 48 anni Ezio Bosso. Per lui la musica era necessaria come l’atto di respirare, era come la vita, e soprattutto frutto non di un solo essere, ma di più esseri. “La musica si fa insieme” diceva.
A portarlo via, con una morte prematura, una malattia neurodegenerativa, con cui conviveva dal 2011. Ci ha dato prova della sua abilità fino al 2019, quando la malattia gli ha compromesso anche l’uso delle mani.
Della sua disabilità non ha mai fatto un atto di vittimismo. A propositivo raccontava:
Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un’opportunità
Alle persone lo denigravano, con la sensibilità che l’ha sempre contraddistinto rispondeva:
Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono
Nella sua carriera ha avuto l’onore di partecipare a concerti a Royal Festival Hall, Sydney Opera House, Carnegie Hall, Teatro Regio di Torino. Tra le orchestre dirette nella sua carriera si ricordano la London Symphony, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
L’unico modo per ricordarlo è, come sempre è stato e come sempre ha ribadito il Maestro, amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all’ultimo.
Queste le parole di parenti e colleghi.
E oltre a ricordarlo per essere stato uno dei compositori e direttori d’orchestra più autorevoli, non lo dimenticheremo mai le sue parole sull’importanza dell’ascolto. È la musica secondo lui che insegna questo esercizio così complicato.
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