Uno dei prodotti tecnologici che più ha rivoluzionato il nostro modo di vedere il mondo è senza ombra di dubbio il drone: fino a poco tempo fa il cielo era appannaggio esclusivo dei velivoli (siano essi aerei, alianti e quant’altro), adesso invece chiunque, con il suo pratico quadcottero, può solcare i cieli e compiere le più disparate attività.
Proprio per via del loro potenziale i droni rischiavano di diventare strumenti anche molto pericolosi, ragion per cui l’Unione Europea ha deciso di intervenire colmando un vuoto legislativo abbastanza grande. Così la Commissione europea, in accordo con l’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea di cui fa parte anche la nostra ENAC), ha dato finalmente il via libera ai cosiddetti Implementing Acts, ossia le direttive dettagliate che regoleranno d’ora in poi il traffico aereo dei droni. L’innovazione principale è la scomparsa della distinzione tra droni ludici e droni professionali, ma adesso la categorizzazione si effettuerà secondo mansione.
Al gradino più basso troviamo i droni Open: rappresentano il livello di rischio più basso, che comprende tutti gli attuali quadcotteri e più in generale tutti i velivoli con peso entro i 25 kg. Per questi non sarà necessario alcun patentino ma soltanto la frequenza di un corso online e effettuare un po’ di pratica di volo in autonomia. In tutti i casi comunque i droni dovranno sempre essere pilotati a vista e non potranno superare una quota di volo oltre i 120 metri dal suolo.
Abbiamo poi la categoria Specific, che comprende tutti i velivoli che possono volare anche al di fuori del campo visivo del pilota e che svolgono tipologie di operazioni diverse da quelle previste per la Open, ossia volo lontano dalle persone, vicino alle persone o sopra le persone. Un esempio può essere quello dei droni di media grandezza che si occuperanno delle consegne a domicilio. Per far volare questi dispositivi, il pilota necessiterà di opportune certificazioni.
Infine, nella categoria Certified rientrano i droni che trasportano persone o merci pericolose e quelli che svolgono operazioni in contesti affollati (ad esempio riprese aree durante gare sportive, concerti etc.). In questo caso saranno necessarie specifiche certificazioni per il drone e l’operatore.
Post comments (0)