Il più fondamentale dei luoghi
Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Bobby Hebb – Sunny”
Spesso nel corso di questi anni si è parlato di tagli economici alla scuola, ma poco si è parlato della crisi dei valori morali che davano al suo ruolo nella società un alone di necessarietà quasi sacrale, ma qual è la vera valenza dell’istituzione e degli studenti che la abitano quando si parla di forgiare il futuro di questo paese? La risposta, secondo l’ultima iniziativa del MIUR, è ” inestimabile”.
La nuova campagna digitale “minimal” del ministero, che usa come cavallo di battaglia l’hashtag #Quellochesaremo, ridà infatti con semplicità quasi banale la dignità e l’importanza che l’istruzione merita. Presentato mercoledì scorso dalla Vice Ministra Anna Ascani, dalla Sottosegretaria Lucia Azzolina e ovviamente dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, il video tramite poche e semplici frasi e concetti mirati, in generale appartenenti al campo semantico dell’impegno civile (sia a scuola che nella democrazia), riesce a comunicare e a trasmettere un senso di speranza che si staglia nel mare di indifferenza disillusa la quale purtroppo ha ampiamente fatto passare la scuola e le sue “aule” insieme ai germogli di quello che sarà il domani, i giovani studenti, (e non quelle di tribunale o del governo) in un immeritato secondo piano. Un gesto importante e denso di significato quindi, quello fatto dal ministero a favore di questi ideali. Di seguito il testo integrale, con evidenziate le parole chiave:
C’è un’aula in cui si decide il futuro
in cui ogni voto conta
in cui si dibatte, espone, esamina, discute con passione
un’aula in cui si affrontano le materie decisive
in cui si progetta quello che saremo
É l’aula più importante del paese.
Chiudiamo con una splendida citazione di Malcom X, che parlando della scuola ricalcava già a metà del secolo scorso questi stessi messaggi:
La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo.
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