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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “HOLIDAY” – Lil Nas X
Dopo tanti sforzi, finalmente sono arrivate: sono arrivate le vacanze di Pasqua!
Avevamo proprio bisogno di questa pausa, peccato che sia così breve. Del resto le conosciamo già, le vacanze di Pasqua sono così: il tempo di abituarsi a svegliarsi quell’oretta dopo che già si ricomincia. Il lato positivo è che si tratta comunque di una bella occasione per staccare un attimo dal tran tran quotidiano. Breve, ma intensa. Il vero problema, però, è che tutti – anche i prof. – le intendono come delle vere e proprie vacanze, anche se durano molto meno rispetto alle altre. Non mi scorderò mai, per esempio, quando la mia maestra delle elementari mi diede lo stesso quantitativo di compiti per Natale e per Pasqua, solo che il tempo a disposizione era dimezzato!
Purtroppo, al liceo la situazione non è tanto diversa, di conseguenza il tempo a disposizione per riposarsi è poco e l’unico modo per non ritrovarsi oberati dallo studio martedì sera, dobbiamo cercare di organizzarci al meglio. Ed ecco qualche step per riuscirci!
I programmi per l’organizzazione dello studio hanno un’utilità davvero pazzesca, ma solo quando riusciamo a rispettarli. L’errore più grande che si fa è quello di renderli pressoché impossibili da seguire. Esempio pratico: Giovedì 6 aprile: matematica, fisica, italiano, latino, biologia, inglese, salvare l’umanità. Sì, insomma, non mi sembra molto plausibile, sinceramente – soprattutto l’ultima parte. Il trucco è essere onesti prima di tutto con noi stessi: analizziamo le vacanze prima dal punto di vista personale. Quindi, stabiliamo quali sono i nostri impegni piacevoli – pranzi fuori, cene, uscite con amici, parenti a casa… – in modo tale da poter escludere le giornate più piene. Successivamente, dovremo cercare di dividere equamente il carico e di distribuirlo tenendo conto dei nostri limiti. E già questo è un buon inizio!
La domanda che però viene spontanea a tutti noi è: “Quando studio durante le vacanze?”. È normale che, tra la visita di quella zia che non ti ricordavi di avere e le uova di pasqua ancora in via di digestione, è difficile trovare il momento per sedersi alla scrivania e dire: “Bene, ora mi ci metto sul serio”. Eppure, spesso facciamo degli errori molto sciocchi, che io sono solita chiamare errori di approssimazione. A tutti noi, almeno una volta, è capitato di guardare l’orologio e vedere quegli orari strani, che sembrano invitarci su un piatto d’argento il procrastinare. Per esempio, quando sono le 19:00, dopo un’uscita pomeridiana, il pensiero ricorrente è: “Tra un’ora devo cenare, dopo esco, non è il caso di mettermi a studiare ora. Oggi va così.”
Fermi! Questa è la giustificazione perfetta per ogni volta che rimandiamo qualcosa. Tra un’ora devi cenare? Hai ancora un’ora a disposizione, se la spendi bene è tantissimo. Così aumenterà la serenità e la soddisfazione personale per la tua produttività, perché nonostante la giornata molto impegnativa, anche lo studio ha avuto la sua piccola, ma non trascurabile, parte!
Più in generale, il suggerimento è di sfruttare quei tempi morti apparentemente inutili, perché sommati tra di loro possono essere veramente una svolta!
Detto ciò, non scordatevi che, per quanto brevi possano essere, parliamo pur sempre di vacanze, perciò vanno usate per staccare la spina e per riposarci. Cerchiamo di fare il possibile, ma anche di godercele al meglio e di renderle intense e memorabili!
Written by: Benedetta Bini
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