Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”End of Days” – Black Label Society
La dinastia Flavia è stata estremamente breve, adesso che arrivo a scrivere del suo ultimo princeps: Domiziano.
Per chi non se lo ricordasse: figlio di Vespasiano e fratello di Tito.
Quindi…Cosa combinò per porre fine alla sua dinastia?
Lasciare le cose incompiute
Era un genio per quanto riguardava l’economia e infatti riuscì a bilanciare i vari prodotti, dimostrandosi abile nel controllare la complessissima macchina di soldi che era il suo Impero.
Ma non si può dire che fosse tanto abile anche in ambito militare: aveva il vizio di non andare fino in fondo.
Iniziò tutto con la campagna che, da ormai 7 anni, si svolgeva in Britannia (non la regione Francese) per sottomettere totalmente l’isola. Agricola, il condottiero, aveva passato anni -7, appunto– tra i dosaggi delle rivolte in Galles e le conquiste della Scozia, arrivando anche a fare un salutino a Nessie e sottomettendo le isole a Nord, dimostrando che la Britannia fosse un’isola.
Agricola era quindi a pochissimo dalla sottomissione totale di quella che noi chiamiamo Gran Bretagna, ma Domiziano decise di fermarsi. –Avete sentito anche voi le certezze di Agricola rompersi peggio di un vaso di coccio? Una cosa del genere è anche peggiore del finale di Infinity War!-.
Alcuni dicono che questa decisione dipese dalle terre povere o per evitare che il condottiero acquisisse troppo potere, altri invece che dipese dalla nuova guerra in agguato contro i Catti.
I Catti –e no, non ho sbagliato a scrivere gatti- erano un popolo germanico che si ribellò e ciò portò a una nuova campagna in Germania. Domiziano comunque ci guadagnò nuove terre, ma… ricordate il vizio dell’Imperatore? Esatto. Non annientò la popolazione come avrebbero fatto i suoi predecessori, anche a causa dei Daci.
Questi erano un altro popolo che decise di attaccare Roma, perché non tolleravano il suo controllo sui popoli vicini. Così ci furono varie battaglie, tra cui una sconfitta rovinosa per i romani, ma alla fine Domiziano fu interrotto da una nuova guerra sul più bello. Così il capo dei Daci e Domiziano fecero un accordo di pace.
Quest’ultima guerra fu… praticamente voluta. –Anche se io personalmente trovo veramente difficile volere la morte di centinaia di soldati… ma hey, a ognuno il suo, no?-.
Perché dico che Domiziano se la cercò?
Avete presente i popoli alleati di Roma? Ecco, questi avevano anche il dovere di inviare delle truppe se venivano richieste, come aiuti. Ma nella guerra contro i Daci, due popoli, Quadi e Marcomanni, non inviarono i rinforzi; anche se poi avevano mandato ambasciatori per scusarsi.
Indovinate? Il risultato fu: ambasciatori morti e una nuova guerra.
Popolo, Senato ed Esercito
Domiziano si comportò, soprattutto all’inizio, in un modo che ricorda molto la dinastia imperiale precedente:
Ovviamente si guadagnò la lealtà dell’esercito, ma anche quella del popolo, istituendo giochi e facendo costruire luoghi di svago. Ma non molto quella del Senato. –Che, non so se avete notato, ma su 20 imperatori non ne approvava uno-.
Del resto non puoi sperare di stare simpatico ai senatori quando levi loro delle terre. Iniziarono così a nascere le prime congiure, che non ebbero successo; ma inasprirono i rapporti con Domiziano.
Domiziano quindi iniziò a governare con il pugno di ferro e a far nascere un vero e proprio regime del terrore, arrivando a farsi chiamare Dominus et Deus, deificandosi prima di morire –Affrettando il processo, praticamente-.
Ma, se la storie dei suoi predecessori ci ha insegnato qualcosa, è che un regime del genere non può che scoppiare in rivolte e congiure che finiscono con la morte del Princeps. E, come immaginerete, fu destinato alla Damnatio Memoriae.
Voi cosa ne pensate?
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