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Musica

Quando Domenico Modugno sfidò Sanremo

today9 Gennaio 2022

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Nel blu dipinto di blu” – Domenico Modugno

94 anni fa nasceva quello che, a pieno diritto, è considerato il padre dei cantautori italiani e che sfidò il palco di Sanremo. Signore e signori… Domenico Modugno.

230 canzoni incise. Oltre 40 film che gli hanno dato enorme popolarità. Teatro e tv che lo hanno formato e modellato. E un modo elegante, ma viscerale di esibirsi in scena. Con quell’aria trasognata, evocativa, che portava via come in “un cielo trapunto di stelle”.Domenico Modugno

E proprio così cantava il suo più grande successo che fece il giro del globo e che lo rese immortale nel 1958. Vinse infatti il Festival di Sanremo con Nel blu dipinto di blu. Un vero inno di italianità nel mondo, universalmente noto anche come Volare, per quel ritornello cantato a squarciagola da generazioni e generazioni. Intramontabile nella sua poesia. Libera e felice.

Ma andiamo per gradi…

Tre svolte per il successo

Era il 31 gennaio 1958 e la vecchia canzone melodica “all’italiana” venne scossa da un ciclone che, con garbo e decisione, cambiò qualche “regola” proponendo qualcosa di davvero innovativo.

Svolta numero uno. Domenico Modugno si esibì in un brano di cui aveva scritto la musica. Cosa che, forse, a tutt’oggi sembrerà scontata, ma allora a Sanremo, per statuto, i cantanti dovevano esibirsi in canzoni scritte da altri.

Svolta numero due. Il bel Modugno, dal baffo che lo rendeva affascinante ed elegante insieme, aveva una voce diversa da quella a cui si era abituati. Cantava in modo nasale, con una vocalità quasi lamentosa e a volte strozzata. Caricava esageratamente alcune consonanti che arrotondavano ancora di più la sua voce calda.

Svolta numero tre. Interpretava il suo brano in modo molto teatrale, grazie anche al fatto che proprio dal teatro proveniva. Una sorta di innovativo cantastorie che sapeva coinvolgere e condurre il pubblico fin dentro alle parole della sua canzone. I cantanti dell’epoca si esibivano in modo composto, portando al massimo la mano sul cuore nei momenti di maggior pathos dei loro brani. Modugno stupì tutti quella sera perché, nel ritornello della canzone, spalancò le braccia a simulare un vero volo. Immagine che abbiamo tutti impressa nella memoria e che divenne iconica tanto da essere fissata anche in una bellissima statua a lui dedicata nella sua Polignano a Mare in Puglia.

Una sfida complessa e coraggiosa trattandosi del palco più prestigioso d’Italia, che era il luogo di massima espressione musicale dell’epoca. Però una sfida vinta che lo ha consegnato agli annali e che ha preceduto quella che di lì a poco sarebbe stata una vera e propria rivoluzione della musica.

Buon compleanno, Mister Volare!

 

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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