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Cultura

Diabolik, 60 anni e non sentirli

today25 Ottobre 2022

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La profondità degli abissi” – Manuel Agnelli

Compie 60 anni il re dei fumetti, protagonista anche di spot, film e star di fama diffusa. Usciva nel 1962 il primo numero di Diabolik. Il 17 novembre uscirà nelle sale il sequel Diabolik 2 dei Manetti Bros.

Era il primo novembre 1962 quando usciva il primo numero di Diabolik, personaggio nato dalla penna di Angela e Luciana Giussani, colte signore appartenenti alla borghesia milanese che, con straordinario intuito, si lanciarono in un’impresa che valicò i confini italiani per conquistare tutto il mondo. Ma conosciamole da vicino.

Angela e Luciana Giussani

diabolikAngela Giussani nasce a Milano il 10 giugno del 1922, ha un carattere intraprendente e volitivo tanto che, negli anni 50, consegue il brevetto di pilota d’aerei. E’ giornalista e redattrice, sposa l’editore Gino Sansoni e alla Casa Editrice Astorina dedicherà tutta la sua vita.

Luciana, la più piccola tra le due, approderà all’Astorina in seconda battuta, però la dirigerà dopo la morte di sua sorella e fino al 2001.

L’idea geniale

Ideato e creato questo affascinante personaggio costruirono attorno a lui un mondo fatto di altrettante anime ben caratterizzate e inscindibili da Diabolik stesso. Prima fra tutti Eva Kant. Bellissima, irresistibile, gelida e sensuale. Una donna controcorrente che, con determinazione e cinismo, ottiene sempre ciò che vuole. Volitiva e spietata, ruberà al compagno Diabolik trucchi e segreti di travestimento.

Oltre lei l’immancabile “antagonista”, l’ispettore Ginko. Rivale e alter-ego di Diabolik stesso.Un tripode che ebbe immediato successo, anche perché un fumetto del genere, con protagonisti non proprio “positivi”, scardinò ogni clichè dando il via a un filone completamente nuovo. Rivoluzionario!

Il successo perché…?

diabolikProprio in virtù di questo stravolgimento dei canoni, Diabolik conquistò immediatamente i lettori. Era freddo, non aveva esitazioni, non si faceva problemi ad uccidere o a mentire, anche a Eva stessa. E, pur di salvarsi nelle varie situazioni, ideava e metteva in pratica qualsiasi stratagemma. Il successo fu meritato fin da subito perché il personaggio venne caratterizzato con grande cura. Era un ladro abilissimo, esperto in chimica, dalla mente ingegnosa e con un codice d’onore imprescindibile volto a ripagare i più deboli.

Diabolik uscì in edicola al prezzo di 150 lire il primo novembre 1962, con il titolo Il Re del Terrore e, un’altra novità assoluta, fu il formato tascabile con cui venne proposto. L’idea venne alle sorelle Giussani pensando ai viaggiatori che ogni giorno affollavano la stazione di Milano, comodo da riporre in tasca quindi al termine del viaggio.

Ero del cinema e della tv

Oltre al grande successo in versione fumetto, Diabolik ha conquistato nel tempo ben altri spazi. E’ entrato a far parte della memoria comune, come un personaggio di cui non si può fare a meno. E non parlo solo degli appassionati dei fumetti poiché è stato celebrato anche sul grande schermo nell’omonimo film di Mario Bava del 1968. E poi ancora nel docu Diabolik sono io del 2019 e nel 2021 nel lungometraggio firmato dai Manetti Bros grazie all’interpretazione di Luca Marinelli.

diabolikE’ atteso il 17 novembre il sequel Diabolik 2 – Ginko all’attacco di cui già vi avevo parlato mesi fa. Potete infatti cliccare qui e qui per tutte le info e le curiosità legate alla pellicola. Al posto di Marinelli stavolta ci sarà Giacomo Gianniotti insieme a Miriam Leone che sarà ancora Eva Kant oltre a Valerio Mastandrea nei panni dell’ispettore Ginko.

Non solo cinema!

Ma Diabolik è un personaggio “ingordo” e si è conquistato le luci della ribalta anche negli spot pubblicitari, nei videogames e, proprio in questi giorni e fino al 30 novembre, viene celebrato in grande stile alla Galleria Restelliartco di Roma nella Mostra Manera Contro Tutti! Oltre la Scuola di Piazza del Popolo attraverso la rappresentazione in chiave pop, quindi popular, del Maestro Enrico Manera. Un’arte, quella pop, che prende a modello i miti e le icone della nostra storia per presentarli al pubblico attraverso l’uso di un linguaggio artistico trans generazionale. E che in questa occasione parla e racconta una storia tutta italiana.

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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