Deborah Harry, icona rock degli anni ’70 dal fascino irresistibile, immortalata nell’album fotografico di Michel Haddi, compie oggi 74 anni all’insegna di successi che hanno cavalcato l’onda della New Wave.
Definita la Marylin Monroe della sua generazione, Deborah Harry ha scaldato “the heart of glass” di molti fan con la sua voce sensuale e i suoi inconfondibili capelli biondo platino. Il fortunato album che l’ha portata alla ribalta è parallel line, che segue il filo rosso di un amore travagliato, fatto di promesse e di telefonate. Non a caso si apre con hanging on the telephone, alla quale Call me (1980), del successivo album, sembra corrispondere come splendida conclusione a lieto fine. Qui indirizza il fortunato amante a chiamarla al telefono di giorno e di notte; infatti questa volta non è lei a aspettare al telefono e finalmente i due spasimanti sembrano aver fatto pace.
Tuttavia tra gli inizi scoppiettanti e la felice conclusione intercorre un percorso tortuoso con One way or another, dove nel profetico ritornello canta “in un modo o nell’altro ti conquisterò, poi però farò un errore e ti perderò”, fino all’inseguimento nel centro commerciale dove “vedrò chi chiamerai”.
Una vera e propria ossessione dell’innamorata che in Heart of glass ammette la sua follia d’amore per un uomo dal cuore di ghiaccio che ama usarla e approfittare dei suoi sentimenti genuini.
Poi la carriera da solista che la incorona nel febbraio del 1999 l’artista più anziana ad ottenere la prima posizione nel Regno Unito con la canzone Maria, tra domande retoriche e ammiccanti. Maria sembra il ritratto dell’artista stessa, “fresca come l’aria” che ha portato nel rock, “liscia come la seta” e sensuale nella sua immagine mai banale, figlia della Wave che l’ha consacrata al successo insieme ai Blondie.
Piena rappresentante di quegli anni esplosivi, generazione delle file alla cabina telefonica alla ricerca spasmodica del gettone per comporre il numero di telefono, attese incessanti nelle quali sentire la cornetta alzarsi significava dover dire l’essenziale in poco tempo. Seguire il filo rosso della produzione artistica di Deborah Harry significa forse una lunga e piacevole chiamata al telefono in cui scoprire la musica del passato tra emozioni sempre presenti… nella speranza che non cada la linea.
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