Mentre ascoltavo alcune storiche tracce dei Pink Floyd mi domandavo “Ma come si fa a raccontare in poche righe un incantatore delle corde come lui?”.
E allora ho pensato di lasciar parlare le sue dita, la sua straordinaria abilità esecutiva e la sua indiscussa creatività nella composizione. Niente, più delle sue creazioni musicali, può descriverlo meglio. Niente, più delle atmosfere al limite dell’ipnotico dei suoi live, può raccontare in modo diretto, efficace e reale il prodigio e la suggestione che dalle sue dita passa magicamente sulle sei corde.
Così ho ripescato dai miei ricordi un live che mi lasciò interdetta fin dal primo ascolto. Correva l’anno 2002 e Gilmour si esibì al Royal Festival Hall di Londra in una sequenza di capolavori eseguiti in modo ammaliante, magnetico. Che lasciò tutti senza respiro.
Nel buio della sala si illuminò il palcoscenico e si venne subito rapiti dalle percussioni, dalla batteria e da un contabbasso che simulava quasi il battito del cuore.
Su questo groove ipnotico, seduto su un semplice sgabello e con la chitarra sulle gambe, Gilmour prese la scena. Entrò perfettamente nel ritmo che circolava potente e lasciò scorrere lo slider di metallo sulle corde come vero “fluido rosa” levigando, nota dopo nota, la melodia indimenticata di Shine on you, crazy diamond.
Accompagnato da un languido violoncello, rievocò immediatamente mille ricordi personali. Si rincorsero vibrazioni che lo stesso Gilmour solleticò pizzicando le corde, toccandole con sapienza, pungendole fin quasi a morderle.
E il morso arrivò dritto allo stomaco quando la musica crebbe e il suono divenne pieno, ricco, essenziale come solo lui sa crearlo. In questo montare emotivo esplose lo storico brano fino ad imprigionare il pubblico ormai irrimediabilmente rapito e senza scampo.
Ed è questo che da decenni fa David Gilmour. Rapisce, imprigiona, ipnotizza come il miglior affabulatore fino a condurre in una dimensione mai vissuta e che, diversamente, non potremmo vivere mai.
Buon compleanno, Mr. Gilmour … continua a stregarci ancora!
Michelangelo nasce il 6 marzo 1475. Vive una vita in bilico e lacerata dal contrasto tra la sua profonda fede cristiana e la sua omosessualità. La sua arte muta con il suo legame con la fede: in giovinezza la bellezza aiuta la via verso Dio; in vecchiaia teme che la magnificenza delle sue opere sia un ostacolo.
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