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Salute e benessere

Dall’alimentazione alla riqualificazione ambientale: l’insegnante che sta rivoluzionando il Bronx

today4 Dicembre 2019

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Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Saturday Sun – Vance Joy”.

Gli studiosi di tutto il pianeta continuano a interrogarsi su quale sia l’approccio migliore al mondo del futuro e su come educare le nuove generazioni, tuttavia spesso ci si spinge troppo in là senza soffermarsi su quel che caratterizza l’essere umano da sempre: la sussistenza. Proprio così, il cibo tanto amato e discusso soprattutto da noi italiani. E se fosse proprio questo la chiave di tutto? 

Ludwig Feuerbach, filosofo materialista tedesco, aveva avuto quest’intuizione già qualche secolo fa con il suo celebre motto “l’uomo è ciò che mangia”: secondo lui per migliorare le condizioni spirituali di un popolo bisogna anzitutto migliorarne le condizioni materiali. Dunque, posta un’unità inscindibile fra psiche e corpo, per pensare meglio l’essere umano deve alimentarsi meglio.

I cibi si trasformano in sangue, il sangue in cuore e cervello; in materia di pensieri e sentimenti. L’alimento umano è il fondamento della cultura e del sentimento. Se volete far migliorare il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione migliore. L’uomo è ciò che mangia.

Ludwig Feuerbach

Recentemente il Future Food Institute, l’istituto che studia il futuro dell’alimentazione e dei sistemi agroalimentari, e la CampuStore, l’azienda leader nell’ innovazione dell’educazione, hanno avviato un’importante collaborazione con l’obiettivo di educare gli alunni delle scuole ai temi dell’Agenda 2030: sviluppo sostenibile ed educazione alla sostenibilità. Come? Partendo dal cibo.

Si tratta di un progetto formativo con la denominazione “Coltivare futuro” che si servirà di laboratori inerenti scienza, nuove tecnologie e vita per crescere comunità sane e inclusive in grado di basare l’avvenire su agricoltura urbana, scienza in cucina, modelli di economia circolare, orti edibili, scarti, strumenti di fabbricazione digitale e food diplomacy. La grande sfida della nostra era è riuscire a preservare il pianeta, nutrendo l’uomo in modo sano e avendo cura dell’ecosistema di cui fa parte, tuttavia in una società post-industriale e globalizzata come la nostra la rivoluzione digitale ha stravolto i nostri stili di vita. Perciò occorre soffermarsi da capo sul ruolo che l’alimentazione ha nelle nostre vite per comprendere che mangiare è un atto essenziale per l’uomo, ma che richiede anche coscienza e consapevolezza.

Il progetto elaborato dai due partner è stato presentato ufficialmente il 28 novembre negli spazi della Scuderia Living Lab di Bologna alla presenza di un ospite d’eccezione: Stephen Ritz, direttore del National Health, Wellness and Biodiversity Center di New York, nonché docente che vanta notevoli riconoscimenti a livello internazionale. È lui l’ideatore della “Green Bronx Machine“, il modello scolastico innovativo che guarda all’agricoltura urbana come a uno strumento fondamentale per la formazione dei giovani, da porre in relazione agli indicatori chiave di rendimento scolastico per crescere studenti sani e scuole sane fino a trasformare intere comunità, anche le più frammentate ed emarginate, in quartieri inclusivi e fiorenti.

Difatti, a dimostrazione delle potenzialità del progetto, con la Green Bronx Machine Ritz ha già contribuito a migliorare la qualità della vita nel Bronx, coltivando con i suoi alunni più di 27mila chilogrammi di ortaggi nel Sud della zona: una sfida senz’altro importante quella di partire dal quartiere con il più alto tasso di criminalità e povertà in America e di disturbi alimentari, tra cui obesità infantile, diabete, malattie cardiache e insicurezza alimentare dello Stato di New York. Dopo essere stato trasferito alla Community School 55, conosciuta come la “peggior scuola” della città, l’insegnante di scienze ha coinvolto alunni con profondi disagi emotivi in corsi di giardinaggio, aiutando circa 2.200 ragazzi a trovare lavoro e aumentando la frequenza scolastica dal 40% al 93%, come ha dichiarato Ritz :

Oggi per questi studenti, creare serre e giardini sui tetti della metropoli è diventata una fonte di reddito. Una pratica che ha ridisegnato il volto dei quartieri più malfamati, rendendoli accoglienti e sostenibili.

Con i suoi studenti Ritz ha fondato la “Green Factory Box”, una startup che trasforma aree abbandonate in spazi verdi e fattorie verticali, fornendo cibo biologico e valore per l’intera comunità. Un’esperienza che ha colpito l’opinione pubblica e non solo, arrivando alla Casa Bianca, dove il presidente Obama ha ricevuto la scuola del Bronx, mentre l’insegnante è entrato nella Top Ten Global Teacher Prize.

E voi che ne pensate? Sarà una buona alimentazione a permetterci di coltivare al meglio il nostro futuro?

Written by: Camilla Presutti

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