Esistono due tipi di persone nate tra il 1997 e i primi anni del 2000: quelle che “Voglio andare dove mi va, e non fermarmi mai…” la leggono cantando, e quelle che invece mentono.
Sebbene i Pokémon, questi mostriciattoli con straordinarie capacità, grinta da vendere ed un gran cuore, siano apparsi nelle tv per la prima volta più di vent’anni fa, è ancora molto lontano il giorno del loro tramonto: il successo dell’app Pokémon GO, di Let’s GO Pikachu e Let’s GO Eevee, e ancora l’anime da cui tutto è nato, ormai giunto alla sua diciottesima stagione, e le carte da gioco che continuano ad affollare zainetti e tracolle di bambini (ma anche, ehm, bambinoni) tra i banchi di scuola, sono solo alcuni degli evidenti segni che l’era di Pikachu&Co è ancora nel suo periodo di massimo splendore e di esplorazione di nuove strade per continuare ad evolversi.
Ma la Pokémon Company, non contenta di ciò, ha deciso di ampliare i propri orizzonti: se è stato così gratificante e fruttuoso prendersi cura della fantasia e dello svago dei bambini, perché non fare altrettanto con i ragazzi che ormai si apprestano a diventare uomini?
Di qui l’accordo con la Royal College of Art londinese, dove la compagnia ha appena finanziato ed attivato due borse di studio a cui “ogni studente dell’istituto che supporti la creazione e l’esplorazione di forme innovative di arte e design” potrà ambire.
Il premio? Un indimenticabile viaggio nel quartier generale dei Pokémon, nel lontanissimo e pittoresco Giappone!
Il nostro brand si è evoluto abbracciando nuove tecnologie e collaborando con partner dei settori più variegati, da quello dei sistemi di dati a quello della tecnologia per la geolocalizzazione, fino alla moda e all’arte. Speriamo che questa borsa di studio favorisca scambi fruttosi tra la nostra compagnia e gli studenti del Royal College of Art, stimolando la creatività in tutte le parti coinvolte.
Tsunekazu Ishihara, CEO della Pokémon Company
I primi a beneficiare del sostanzioso dono per merito sono stati gli studenti Jesse Cahn-Thompson e Amir Afshar, rispettivamente dal master in
Information Experience Design e di quello in Innovation Design Engineering.
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