lorem ipsum blabla bla

Dai, non buttiamoci giù: c’è di peggio

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Don’t Let It Break Your Heart” – Louis Tomlinson

Il vuoto, l’altezza e la morte… fanno molta paura.

Eppure, Martin, Maureen, Jess e JJ, protagonisti del libro Non buttiamoci giù, sono pronti ad affrontare questi tre terrori, anzi, a favorirli, perché stanchi della loro esistenza.

Ma quella fatidica notte di San Silvestro, le cose non andranno come previsto e qualcosa, nelle vite di ciascuno di loro… cambierà.

Quattro anime, quattro storie

Martin è un uomo di mezza età, conduttore televisivo caduto in disgrazia e in crisi professionale, familiare e personale.

Maureen, invece, è una donna e una mamma con un figlio gravemente disabile che non riesce a riprendersi la sua vita.

Jess è una ragazza energica e volgare, ma simpatica; appena stata lasciata dal fidanzato, e con un brutto trauma alle spalle.

JJ è un musicista buono, tremendamente impaurito – e ormai convinto- dall’idea di non poter essere più felice, poiché tutto ciò che lo faceva star bene, la musica e la fidanzata, sono andati via con poca distanza l’uno dall’altro.

La notte dell’Ultimo dell’anno si trovano tutti quanti sul tetto della Casa dei Suicidi, intenzionati a compiere l’ultimo terribile gesto.

Tuttavia lo stare lì tutti assieme, l’atmosfera che si crea… ad un certo punto le cose non sembrano più chiare come prima.

Conoscersi l’un l’altro e parlare, li aiuta a vedere le cose sotto un’altra prospettiva.

Ma cosa accadrà dopo? Si stringeranno la mano e torneranno a fare ciò che stavano facendo? Scenderanno? Mangeranno una pizza tutti insieme (so che sembra assurda, ma quest’ultima ipotesi, fidatevi, non è così tanto campata per aria)?

Questo sta a voi scoprirlo, io non posso dirvi altro, se non darvi dei buoni motivi per leggerlo.

Originalità e fantasia

Nick Hornby ha fatto veramente un gran bel lavoro.

Non buttiamoci giù

Non è affatto semplice gestire un tema delicato e difficile come il suicidio con leggerezza, senza mai sconfinare nell’irrispettoso.

La narrazione viene fatta dai quattro punti di vista dei protagonisti, ed è molto particolare vedere come si amalgamano le varie prospettive, quali sono i punti in comune e quali sono le cose in contrasto.

È un libro interessante, perché consente di uscire dalla realtà e di assistere solo a quella del racconto.

Ti offre la possibilità di guardare oltre il tuo davanzale – scusate questo gioco di parole, dovevo – e di scoprire lo stato d’animo verosimile di tante persone.

È questa la cosa più bella. È scritto in maniera fluida, semplice, simpatica, ma che al tempo stesso fa riflettere e apre la mente.

Non tutte le storie sono capaci di fare quest’effetto, perciò non buttatevi giù e leggete questo libro pazzesco!

Scritto da: Benedetta – 2G