Le due API porteranno le smart reply su app di terze parti
Come senz’altro ricorderete, era già da un paio d’anni che stavano incominciando a fare capolino nel mondo delle API (Application Programming Interface) sistemi in grado di esaminare, interpretare e fornire una serie di possibili risposte a messaggi ed email in inglese al fine di trasformare l’atto di leggere e scrivere umano in un unico, semplice, rapidissimo tap. A questo proposito, basti ricordare l’applicazione Reply, sviluppata da Google e dismessa lo scorso autunno.
Nonostante l’iniziale battuta d’arresto subita, però, dalle ceneri di questo sistema di intelligenza artificiale sono sorte altre API, rilasciate nel KitML (Machine Learning), pensate per essere impiegate da app di terze parti per svolgere le medesime funzioni iniziali: l’una, denominata SmartReply, progettata per rispondere sia all’interno della stessa, sia nella tendina delle notifiche; l’altra, battezzata Language Identification, capace di riconoscere tra 103 lingue diverse quale sia quella parlata dall’utente al fine di fornire in un battito di ciglia una risposta breve, concisa e corretta.
Adesso che le presentazioni sono state fatte, veniamo a voi: trovate questi sistemi AI all’avanguardia nell’ambito della comunicazione, o un modo sempre meno autentico di parlare, lasciando che di fatto sia qualcos’altro a farlo per voi?
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