Young Premi PLAY per ascoltare
Deep
Relax
Passion
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Where the streets have no name” – U2
Sarà capitato a chiunque di visitare per un tempo medio-lungo un paese estero e trovarsi di fronte ad un culture shock.
Di quella fastidiosa sensazione che si prova in situazioni di disagio, per mancanza di riferimenti familiari, per l’impatto con tradizioni molto diverse dalle nostre. Già solo non avere dimestichezza con le lingue locali è il primo culture shock che può creare non pochi problemi.
Ma poi ci sono le tradizioni e le abitudini che sono spesso distanti anni luce dalla nostra quotidianità.
Se, per esempio parliamo di cibo, a cui noi italiani teniamo molto anche in trasferta, uno dei culture shock che potremmo dover affrontare è l’impatto con pietanze un po’…inusuali. Per esempio carni di animali come zebre, canguri, squali che sono ben distanti dai nostri hamburger di chianina o di scottona. Oppure spiedini a base di insetti, tipici dei mercatini asiatici. O ancora rimarremmo probabilmente sotto shock di fronte alla carne lasciata all’aria aperta nei mercati del Marocco o dal fatto che in molti Paesi arabi si mangi con le mani. Ecco quindi una mini lista dei disagi e dei divieti in cui potreste inciampare visitando alcuni paesi.
Che male può fare un innocente chewing-gum? Eppure a Singapore è proibito anche semplicemente introdurlo nel paese. Questo provvedimento nasce nel 1992 quando si decise di frenare il “viziaccio” di masticare la gomma e poi sputarla per terra.
Questa è una delle cose più difficili da mandare giù quando si viaggia in Cina. Ebbene si, avete letto bene. In Cina non si possono usare i fazzoletti per soffiarsi il naso. A questo punto domandiamoci pure come facciano ad arginare un raffreddore. Ogni riferimento al Covid esploso da quelle parti è ovviamente casuale.
Occhio davvero perché negli States c’è un’abitudine a noi affatto familiare e cioè quella di esporre i prezzi non comprensivi della tasse. Le stesse vengono calcolate al momento di pagare in cassa.
Se vi state chiedendo il motivo di questa “usanza” è presto detto. Le tasse vengono calcolate da ogni singolo Stato e possono quindi variare a seconda della zona in cui ci si trova.
E ricordate un’altra cosa importante: fate buon uso del “tipping”, l’abitudine di lasciare la mancia al bar o al ristorante, di solito non inferiore al 20% del conto totale. Non facciamoci parlar dietro, please!
Eccolo, lo abbiamo trovato! Con buona pace degli U2 che da anni cantano di un luogo dove le strade non hanno nome –Where the streets have no name-. In Giappone, fatta eccezione per le vie principali, dove il nome della strada è seguito dalla parola “dori” – l’equivalente dell’italiano “via” – per orientarsi si usa un metodo molto diverso da quello italiano. Si chiama “jūkyo hyōji”. L’indirizzo parte infatti dalla zona geografica più ampia per restringere via via il campo, riportando nell’ordine il codice postale, la prefettura, la città, il quartiere, l’isolato, il blocco e il numero civico, che può infine essere seguito dal nome del palazzo.
Scusate, ma in questo vi siete complicati un po’ la vita. O no?
Questa è dedicata ai più romantici e ai più appassionati che normalmente non sanno trattenersi. Ci sono luoghi del mondo in cui è meglio darsi un freno. Malesia e Dubai per primi in cui la legge vieta categoricamente i gesti d’affetto espliciti in pubblico.
C’è da dire che alcuni di questi disagi sono facilmente aggirabili, basta prestare un po’ di attenzione ricordarsi di rispettare le regole altrui. Soprattutto se diverse dalle nostre.
E voi siete reduci da qualche culture shock da raccontare?
Written by: Redazione
© 2022 voicebookradio.com Cod.Fiscale 97824430157 - P.Iva 10494570962
Post comments (0)