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Cultura

Cultura B2B: La vera bacchetta

today9 Giugno 2022

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Magic” – Coldplay

Il mondo di Harry Potter è ovunque. Quella saga fantasy è entrata a far parte del quotidiano e la usiamo nel linguaggio quotidiano, spesso per esempi o per far capire dei concetti. Ma non è tutta farina del sacco della Rowling:

vi sorprenderà scoprire, che non si è inventata le bacchette magiche: hanno una tradizione antichissima, che è stata assorbita anche da chi, la magia, la repelle. 

Il simbolo della religione 

Il bastone è uno degli oggetti più antichi dell’uomo ed anche uno dei più utilizzati per svariati motivi: gli allevatori ne hanno sempre utilizzato uno, fin dall’antichità. Anche Mosè, patriarca ebraico, girava con il suo bastone e grazie ad esso, pregando e inneggiando a Dio, riuscì a salvare il suo popolo.

Nella cristianità, con la particolare figura del buon pastore, custode delle sue pecorelle, viene identificato Gesù, venuto per proteggere e guidare il suo gregge verso la salvezza. Da qui l’utilizzo di un bastone per chi deve guidare i fedeli, in particolare, per vescovi e papa.

Il Pastorale

Proprio per il suo particolare significato, fin dall’inizio della rappresentazione iconografica dei pastori della Chiesa, santi e personaggi importanti vengono raffigurati con un bastone fra le mani,ad indicare la guida verso la salvezza. A stringere tra le mani il pastorale sono anche gli abat, cioè i superiori dei monasteri, che in passato rappresentavano una vera autorità sul territorio. Le badesse, la controparte femminile degli abati, invece, non ne erano o sono sprovviste: è legato alla figura maschile.

Il pastorale, in generale, termina in alto con una rotondità. È sempre presente nelle cerimonie più importanti e il vescovo lo stringe fra le mani in alcuni momenti, come la processione d’ingresso o d’uscita, durante la lettura del Vangelo o l’omelia, la cosiddetta predica, durante la somministrazione dei sacramenti e nella benedizione finale.

La Ferula

Il papa, invece, usa un bastone particolare chiamato ferula che si distingue dal pastorale perché termina con la croce, simbolo del cristianesimo. Questo oggetto, utilizzato già nell’alto medioevo, simboleggia il potere temporale dei papi. Avevano, infatti, e conservano ancora oggi, il potere spirituale, per la salvaguardia dell’anima di tutti i cattolici sparsi per il mondo e quello temporale, ossia potere giuridico e amministrativo, per governare sullo Stato della Chiesa.

La ferula accompagna alcuni momenti importanti della vita di un papa. Emblematiche e ricche di significato sono le immagini, in cui si nota il papa appoggiarsi alla sua ferula in un momento di preghiera o di sostegno. Un momento in cui ebbe un particolare impatto sui fedeli e non solo, fu quando nel 1983, Giovanni Paolo II, in visita in Sicilia, durante la messa nella Valle dei Templi, gremita di fedeli, il papa pronunciò un discorso duro contro i mafiosi invitandoli a convertirsi, stringendo con forza la ferula fra le mani.

Di pastorali ve ne sono molti e oggi come ieri è possibile decorarli in maniera diversa. Fatti d’avorio, di legno, d’oro, con le forme più svariate e le decorazioni che rappresentano simboli o punti fondamentali della religione. È possibile vedere delle pecore, iconografie del Cristo, altri simboli della religione. Lo stesso è valido per le ferule dei papi che sono di diverse forme e fattezze e rappresentano sempre il simbolo e il gusto dei papi che le adoperano.

Doppio senso rituale

Magia e bastone, o bacchetta, sono sempre andati d’accordo; soprattutto se a praticarla è un essere umano e ne ritroviamo le tracce sia nelle figure leggendarie, sia in quelle fantastiche. 

Lo ripetiamo: per “bacchetta” non si intende questo

Basti pensare ai maghi che ci vengono in mente, un po’ stereotipati: Merlino, Gandalf e Saruman, tutti signori dalla dubbia età –se dovessimo azzardare, probabilmente sono coetanei della Regina Elisabetta.- e accompagnati dal grande bastone che usano per lanciare magie. 

Ma, è anche vero, che i bastoni e le bacchette fanno parte delle tradizioni, come ad esempio i rabdomanti, che cercano fonti d’acqua con dei bastoni biforcuti fin dai tempi antichi. 

Ciancio alle bande, però, è giusto darsi una mossa e scoprire il simbolismo di questi oggetti -o forse uno solo? Dopotutto il bastone non è altro che una bacchetta troppo cresciuta.– nell’esoterismo. 

Punto numero uno:

La Bacchetta è un’alternativa all’Athame, un coltello rituale a doppia lama, e per questo è uno degli elementi più importanti per un wiccan. Serve a dirigere l’energia e ad evocare le divinità, spesso tracciando anche i simboli necessari o il cerchio. 

In genere è fatto da un legno trovato a terra, poiché non va assolutamente presa dalle piante, e spesso si ringrazia l’albero da cui questa proviene. Dopo di che, a sensibilità del praticante, gli può essere levata la corteccia o può venir incisa o altre cose. Altrimenti è possibile crearsi una bacchetta da soli o, per i pigri, comprarla anche di altri materiali. -Se aprite i siti di compra-vendita ne trovate di tutti i tipi e le dimensioni.- 

Punto numero due:

Spada, bacchetta, bastone e coltello. Non li avete mai sentiti usare per alludere a qualcos’altro?

Non vi preoccupate, non avete sbagliato e non siete nemmeno dei pervertiti: questo strumento –oggi con i doppi sensi ci stiamo sbizzarrendo.– è anche un simbolo fallico, per la precisione è l’opposto della Coppa, e rappresenta, quindi, il sesso maschile

Scommettiamo che dopo queste informazioni giocherete con le carte napoletane in maniera diversa. Ma prima, rileggetevi l’articolo con questa nuova informazione. 

SCRITTO DA: TERESA CORRADO E AURORA VENDITTELLI

Written by: Ro Vendittelli

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