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Oltre ad essere apprezzata per i bei paesaggi e il cibo – anche se rispetto all’Italia non ha nulla da invidiare -, la Francia salta all’occhio per un sistema scolastico originale, almeno rispetto al nostro. È meglio o peggio? Questo sta a voi deciderlo. Sicuramente è un approccio molto diverso, che vale la pena provare.
A primo impatto, le scuole francesi appaiono nettamente migliori rispetto alle nostre, grazie alle infrastrutture curate e dotate di strumenti come computer, tablet, laboratori… cose che in molte scuole italiane non si trovano neanche per sbaglio.
In più, la scuola pubblica è completamente gratuita, al contrario della nostra, e non parlo solo del famoso contributo “volontario” – che, per carità, serve a mantenere la scuola, ma è pur sempre una cosa in più da pagare -: l’unica spesa riguarda quaderni e penne, mentre i libri di testo e i viaggi d’istruzione sono a carico della scuola.
È il momento, però, di andare più nello specifico: cosa vuol dire andare al liceo in Francia?
Intanto, la suddivisione degli anni scolastici è molto simile, con la differenza che c’è un anno in più di medie e due meno di liceo. Poi, esistono tre tipi principali di liceo: Lycée Général, che prevede i tre indirizzi scientifico, classico ed economico-sociale; Lycée Technologique, un po’ come i nostri istituti tecnici; Lycée professionnel, e anche in questo caso è molto simile al nostro liceo professionale. Questo significa che, a differenza dei licei americani, oltre alle materie obbligatorie, cioè matematica e francese, lo studio cambia a seconda del tipo di istituto scelto, così come da noi.
Una differenza importante rispetto a noi è il calendario scolastico: ogni mese e mezzo/due ci sono ben due settimane di pausa, mentre le vacanze estive durano “solo” due mesi, per tenere sempre gli studenti al massimo del rendimento. Anche l’orario giornaliero è diverso ed, in questo caso, è decisamente più pesante: le giornate scolastiche vanno dalle 8 alle 17.30, con il mercoledì dedicato allo sport. Ciò è compensato dal fatto che, a volte, ci sono delle mezze o intere giornate libere e dal fatto che i compiti vengono fatti quasi tutti esclusivamente a scuola.
La cosa che mi ha lasciato più stupita, però, è il fatto che gli studenti non vengono valutati con i voti. Già, avete capito bene: al posto di mettere delle votazioni, gli alunni vengono valutati in base alle competenze, allo scopo di non creare competitività tra loro. Non solo, la bocciatura è molto rara e si tende, piuttosto, a indirizzare i ragazzi verso altri tipi di istituto.
Un altra cosa molto comoda – soprattutto per noi di quinto – riguarda l’esame finale del liceo. La temutissima maturità, in Francia, si chiama Bac, come abbreviazione di Baccalauréat, e si svolge un po’ alla fine del penultimo anno e un po’ alla fine dell’ultimo. Okay, è vero: sembra peggio dover fare ben due esami, ma almeno così non si arriva a fine liceo con il carico del programma di tre anni, aggiungendo lo studio per chi deve anche sostenere un test d’ingresso per l’università. La particolarità del liceo francese è che per certi aspetti l’approccio è così diverso che è difficile dire se sia meglio o peggio. Sicuramente sarebbe da provare, un’ottima meta per un possibile anno all’estero.
Scritto da: Margherita Manzi
Written by: Aurora Vendittelli
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