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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Daylight” – Harry Styles
“Mai giudicare un libro dalla copertina” …quante volte avrete sentito dire, o detto a vostra volta, questa frase? Oggi siamo noi a dirvi di non giudicare gli album dalle cover. Perché, anche se questi artisti non hanno tenuto in conto che anche l’occhio vuole la sua parte, il contenuto vale decisamente l’ascolto.
L’album pubblicato nel 1995 ad oggi ha guadagnato due dischi di Platino. Uno dei lavori più apprezzati e conosciuti della cantante, contiene la canzone vincitrice di Sanremo 95 Come Saprei. La copertina cerca in qualche modo di richiamare il poster del film Thelma e Louise, con le due protagoniste in primo piano e dietro di loro un bellissimo cielo blu.
Però, se Geena Davis e Susan Sarandon avevano dei vestiti di colori neutri, qui Giorgia indossa una giacca porpora sgargiante. E a contrasto con l’azzurro dello sfondo risulta un po’ violento per gli occhi. Una copertina del genere è anche in pieno contrasto con le canzoni al suo interno, leggere e delicate.
Primissimo lavoro di Mengoni appena uscito da X-Factor nel 2009, dovrebbe servire da presentazione sulla scena musicale. Sul contenuto possiamo solo dire cose positive vista l’immensa bravura di Marco, per quanto riguarda la copertina invece si poteva fare di meglio.
La scelta di questa sciarpa rossa che spicca sul bianco e nero della foto non è che sia proprio convincente, e decisamente non rende giustizia alle canzoni al suo interno.
Guardando questa foto, probabilmente vi starete chiedendo: “Ma perché è tutto giallo?” L’artista non ha mai rilasciato particolari dichiarazioni in merito, quindi possiamo semplicemente pensare che a lei piace così.
Pearl Days è il quinto album della cantante, pubblicato nel 2004 e anticipato dal singolo Together che ha accompagnato l’infanzia di tutti quelli cresciuti nei primi anni 2000. Comunque, Elisa ha pensato a tutto, perché nel caso questa copertina non vi piacesse, nel CD potete trovarne altre 10 – una per ogni canzone – tutte caratterizzate dal colore giallo.
E se il giallo non vi piace potete cambiare album, ma ve lo sconsiglio perché potreste perdervi delle vere perle come The Waves e I know.
È difficile capire come iniziare a parlare di questa cover. Dal bambino in bianco e nero? Dal fiore che lo contiene? Oppure da quelle che sembrano caramelle all’interno del fiore? C’è da dire però che la mancanza di senso estetico viene egregiamente compensata dalla band, che in fatto di musica sapeva perfettamente che direzione prendere.
Ad oggi Pablo Honey ha 30 anni e non solo ha lanciato i Radiohead nel panorama musicale mondiale, ma rimane anche il loro album più venduto.
Primo album della cantautrice gallese Marina Diamandis – al tempo Marina and the Diamonds – uscito nel 2010 ricevendo molte recensioni positive soprattutto nel Regno Unito.
Nel 2009, quando questa cover fu partorita, i mezzi per editare le foto erano sicuramente più limitati. Per questo la faccia della cantante, oltre a sembrare uscita da un cartone animato, non è particolarmente in armonia con lo sfondo. Le canzoni trattano dell’adolescenza della cantante, del rapporto conflittuale con il padre e la difficoltà nell’affacciarsi alla vita adulta. I testi sono molto maturi e vengono accompagnati da produzioni originali, dall’elettropop al rock, ma contiene anche brani più lenti – Obsessions e Numb – eseguite al pianoforte.
Quinto lavoro del cantautore, uscito nel 1995 e che sembra non invecchiare mai. Un album sempre verde e sempre giovane, come il bambino fotografato in copertina.
Forse Ligabue aveva predetto che il suo disco sarebbe rimasto eternamente “nuovo” e da qui la scelta di un neonato per rappresentarlo. Scelte artistiche e motivazioni filosofiche a parte, risulta comunque inquietante da esporre in una collezione di vinili.
Come già detto all’inizio “L’occhio vuole la sua parte”, ma mi auguro che dopo oggi quando vi troverete davanti una copertina brutta non vi fermerete all’apparenza. Perché a volte è proprio dietro l’inimmaginabile che si nascondono i capolavori… a volte.
Per oggi abbiamo finito di parlare di cover, ma vi consiglio di recuperare gli articoli delle scorse settimane se ve li siete persi e di tenere d’occhio il blog per i prossimi appuntamenti.
Scritto da Elena Birocchi
Written by: Redazione
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