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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ice Tray” – Quality Control, Quavo , Lil Yachty
Andrea Pirlo, classe 1979, nato in provincia di Brescia, ha rappresentato la perfetta definizione di regista nel rettangolo verde.
Jannik Sinner, classe 2001, originario del Trentino-Alto Adige, è sicuramente il più grande prospetto tennistico che l’Italia abbia mai avuto.
Eppure nonostante ventidue anni di differenza, due discipline agli antipodi, sembrano essere davvero tanto, troppo simili. Se dovessimo parlare secondo cliché, possiamo serenamente affermare, come per estetica e modalità, entrambi, non rappresentino a pieno lo stereotipo dell’Italiano. Jannik è sicuramente aiutato dalle sue origini, nato a San Candido comune italiano della provincia autonoma di Bolzano; Italiano e Tedesco le sue lingue madre. Andrea nonostante le sue origini Lombarde, rappresenta pienamente i canoni del surfista Lusitano. Eppure questi due grandissimi sportivi Italiani sembrano avere un origine comune, il ghiaccio. Uno sguardo indecifrabile, non condizionabile dalle emozioni, nella sconfitta e nella vittoria.
Pensate al pallonetto effettuato da Andrea Pirlo durante euro2012 a Joe Hart, portiere inglese.
“Perché ho fatto il cucchiaio ad Hart? L’ho visto che faceva dei movimenti strani e che era abbastanza carico ed ho deciso di tirarlo in questo modo.”
Queste saranno le dichiarazioni del maestro. Nonostante l’importanza del gol, la difficoltà del gesto tecnico, vedremo dopo l’esecuzione Pirlo corricchiare per tornare dai suoi compagni a metà campo. Come se nulla fosse accaduto, con il ghiaccio non solo nella mente, nelle vene, ma anche negli occhi. Bene, passiamo a Jannik, due settimane fa è stato protagonista di uno degli scambi più belli della storia del tennis. Contro quello che sarà destinato ad essere il suo rivale numero uno per tutta la sua carriera, Carlos Alcaraz.
Durante il torneo di Miami, una settimana fa, questi due fuoriclasse ci hanno deliziato di un punto paranormale. Scambio confuso con un passante diagonale di rovescio di Sinner a prendere controtempo il tennista spagnolo. Sinner non urlerà, non salterà di gioia. Semplicemente alzerà una mano al cielo, guardando gli spalti con quello sguardo gelido, di cui pochi sono proprietari.
Il punto è proprio questo, non percepire alcun tipo di destabilizzazione emotiva nell’avversario, è davvero frustrante. Questa è sicuramente una caratteristica che aiuta ad essere campioni, non far percepire il cedimento, essere di ghiaccio, nel bene e nel male.
Soprattuto in uno sport individuale come il tennis, nel quale devi dimostrare punto per punto di essere il più forte, far percepire di essere imperturbabile è fondamentale. Nel calcio lo è altrettanto, dal momento in cui sia arriva a tu per tu con il portiere ai calci di rigore, uno contro uno, me contro te. Un gioco di nervi, destinato a non essere più tale, dal momento in cui uno dei due non sappia nemmeno cosa siano i nervi, ormai congelati da tempo. Jannik è la reincarnazione di Andrea nel campo da tennis, e grazie a loro, ogni tanto il ghiaccio può essere ustionante..ù
Written by: Federico Di Maio
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