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Cinema e TV

Concerto Primo Maggio: Fedez spopola fra imbarazzi e contraddizioni

today2 Maggio 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Il lavoro mobilita l’uomo” – Appino 

Il Concerto del Primo Maggio si è lentamente preso i suoi spazi, è uscito dalla claustrofobia dello studio televisivo per incontrare il cielo di Roma. L’atmosfera più intima della Cavea dell’Auditorio Parco della Musica ha reso quest’edizione una via di mezzo, una timida ripartenza. La voglia di suonare e vivere sul palco era tale che il mal tempo è diventato un pensiero secondario. Anzi, quando le luci si posavano sugli strumenti accentuavano la danza della pioggia sostenuta dal vento si è creato uno spettacolo sospeso nel tempo. Per un attimo, una boccata d’aria lontana dalla monotonia di giornate sempre uguali. 

È un controsenso parlare di festa dei lavoratori oggi, visti i picchi vertiginosi di disoccupazione. La ripartenza di quest’estate, se ci sarà, sarà solo a metà. Il primo maggio quest’anno è stato piuttosto la festa della mobilitazione al lavoro. Nella prima parte della lunga maratona inaugurata da Alex Britti si sono alternate esibizioni in presenza e altre in DAD, ma non per questo meno spettacolari.  

Chi non ha potuto raggiungere Roma ha scelto luoghi significativi dell’Italia per portare all’attenzione di milioni di spettatori le difficoltà di quest’anno. Gaia canta Cuore Amaro dal MAXXI di Roma, una delle tante bellezze che per più di un anno è stata costretta al silenzio. Gli Zen Circus regalano uno spettacolo mozzafiato dall’isola della Meloria con Appesi alla Luna: in solitudine, la stessa che molti anziani hanno vissuto nelle case di riposo, lontani da tutti. Enrico Ruggeri dall’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, casa di immagini che hanno segnato l’Italia, canta l’eterna giovinezza di Peter Pan. 

Leggenda vuole che ogni volta che si nomini Fedez invano un dipendente della CODACONS soffra di un colpo di sciatica. Fedez è stato al centro di numerose polemiche perché il suo intervento a favore del DDL ZAN, che citava alcuni commenti omofobi di esponenti di estrema destra, è stato giudicato inappropriato. La RAI smentisce prontamente l’accusa di censura e nega di aver chiesto al cantante la consegna preventiva del testo dell’intervento. Peccato che il cantante aveva registrato la telefonata, che ha pubblicato sul suo profilo Twitter pochi minuti dopo l’affermazione dei vertici RAI. Sembra che la libertà d’espressione viaggi su due piani diversi. 

Dopo le 22 ormai come il sacro coprifuoco comanda, la platea si svuota. Renga imbarazzato alla vista della sua ex moglie sbaglia le parole del testo e si mette a ridere, mentre Lillo fa il terzo in comodo per cercare disperatamente di farli tornare assieme. È ancora più ironico in questa ottica che i FASK e Willie Peyote dopo aver cantato il loro nuovo singolo Cosa ci direbbe chiudano con La tua futura ex moglie. Michele Bravi canta La geografia del buio per distruggere le poche anime rimaste al televisore. Prima di Mantieni il bacio sottolinea con una dolcezza unica l’insensatezza della retorica del “non si può più dire niente”: le parole, come le intenzioni, hanno un peso.

La chiusura a metà è stata data agli Extraliscio, sfumati sul più bello mentre Mirco Mariani stava per riproporre la sua leggendaria chitarra rotante. Un primo maggio che si chiude a metà, nell’imbarazzo che percorre i binari della contraddizione. Ma mai come ora a furia di vivere di contraddizioni, ci si è fatta l’abitudine. 

 

Written by: Mariahelena Rodriguez

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