Dietro la scomparsa del nostro antenato potrebbe esserci l’esposizione ai raggi UV
Come ben sappiamo, ogni creatura sulla nostra Terra ha avuto un ciclo vitale, che si è concluso con l’estinzione di una specie o con la sua evoluzione in un’altra. Così è stato per i dinosauri, per i grandi mammiferi preistorici, ed anche per l’uomo.
In particolare, proprio in merito alla specie umana, nasce un interrogativo: cosa è successo al nostro “genitore”, l’uomo di Neanderthal?
A spiegarcelo è uno studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Cnr-Ismar) e dall’Università della Florida e pubblicato su Reviews of Geophysics, dal quale emerge che furono le radiazioni UV in dosi supermassicce a far scomparire l’uomo di Neanderthal, più che la competizione tra specie.
Il fenomeno incriminato sarebbe l’Evento di Laschamp, che circa 41 mila anni fa comportò uno squilibrio importante del campo magnetico, dal quale conseguì un aumento della quantità dei raggi UV percepiti sulla Terra, che furono fatali per l’uomo di Neanderthal.
Questo studio inoltre evidenzia come la possibilità che un simile evento si riverifichi, esponendo noi umani agli stessi rischi che subirono i nostri antenati, non sia un’ipotesi del tutto da scartare: bisognerà continuare ad indagare per comprendere appieno questo fenomeno di vasta portata.
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