Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Musica leggerissima” – Colapesce, Dimartino
Il titolo, forse, è fuorviante. No, non ricordate male: Colapesce e Dimartino con la loro Musica Leggerissima sono arrivati quarti al festival di Sanremo 2021. C’è sempre stato, però, un simpatico paradosso per quanto riguarda il risultato di un brano presentato nella competizione e il suo successo al di fuori di quella. Molto spesso esplode dopo, quando a predominare sono gli ascolti radiofonici e sulle piattaforme streaming. Luoghi ideali dove il duo sta dominando le classifiche, con la scalata su Spotify e il passaggio continuo in ogni palinsesto.
Metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente
Un ritornello così orecchiabile da diventare un tormentone. Alla conquista dei social, di meme e video, ma soprattutto dei nostri cuori. Due voci che sembrano una, sussurrate al microfono come se ci dessero una dolce buonanotte e un amorevole buongiorno. Un testo importantissimo ma che scende dolcemente in secondo piano, senza perdere valore.
Video
Perché Musica Leggerissima parla di tutti noi, di come rischiamo sempre di “cadere dentro al buco nero che sta ad un passo da noi“. Non lo avevate capito? Forse sì. Un’orchestra in cui il maestro è andato via e non si sa più cosa fare, mentre una brutta crisi, un temporale, si avvicina all’orizzonte.
L’idea di questo testo è nata grazie alla pandemia, al Covid-19, al lockdown. Tutto quel periodo brutto che, solo a pensarci, sentiamo i brividi. Un qualcosa che sembra finito, ma non è finito per niente. È la nostra quotidianità, lo viviamo ogni giorno, e un po’ di “musica leggera“, accidenti se serve! Ma leggera nel vero senso della parola. Siamo talmente tanto incatenati a terra che un po’ di leggerezza è vitale per noi. E ci hanno pensato loro.
Parole senza mistero, allegre ma non troppo
Vogliamo semplicità, ma non superficialità. Non ce la facciamo più ad ascoltare conferenze, a sentire bollettini su bollettini. La gente sta male, la gente sta bene. “Musica leggera nel silenzio assordante” per sentirci di nuovo pieni di qualcosa. Un sottofondo rincuorante e costante nel grigiore di questi tempi ostili.
Rimane in sottofondo
Dentro ai supermercati
La cantano i soldati
I figli alcolizzati
I preti progressisti
La senti nei quartieri assolati
Che rimbomba leggera
E hanno colto nel segno, Colapesce e Dimartino. Due cantautori, due amici, che si sono guardati intorno e hanno reso così armonico il legame tra il re minore e un testo che parla di depressione senza dirlo espressamente. Due autori che hanno collaborato con diversi artisti della scena pop italiana. Lorenzo Urciullo/Colapesce ha scritto per personalità che vanno da Raphael Gualazzi a Emma, passando per Annalisa. Antonio Di Martino non è da meno, con Arisa, Malika Ayane e Michele Bravi.
Lorenzo diventa Colapesce, in onore delle sue origini siciliane e della leggenda del pescatore in grado di rendere il mare il suo ambiente naturale. Antonio leva uno spazio dal suo cognome e rende tutto più lineare. E così cominciano a scrivere insieme, in nome della loro amicizia e della loro intesa artistica.
Il 5 giugno 2020 esce l’album I mortali, in cui è contenuta anche la canzone scartata dal festival di Sanremo 2019, Le cicale. E, mentre nasceva l’idea di questo disco, continuavano le scritture per altri, tra cui Levante, Francesco Renga, Marracash. Un lavoro costante, il loro, che dal 2019 e con il culmine nel terribile 2020 si trasforma in una collaborazione e amicizia molto attenta anche alle tematiche sociali, di cui è piena anche Le Cicale, oltre che Musica Leggerissima.
Il 19 marzo uscirà una rielaborazione di questo loro album. Saranno, infatti, contenute le tracce già presenti e anche gli inediti, tra cui il loro ultimo prodotto sanremese. Una canzone leggerissima che nasconde un grande dolore, in cui sono compresi anche i tecnici delle tournée costretti a rimanere a casa, senza lavoro.
È qui che semplici parole possono diventare fondamentali: perché Colapesce e Dimartino hanno dato una forma ai nostri pensieri, consolandoci nella nostra depressione non troppo esplicita, nascosta dalla nostra voglia di liberarci e, semplicemente, ascoltare.
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