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Dopo la morte di Caligola per mano dei pretoriani –letteralmente, visto che è stato pugnalato varie volte– il principato passa a Claudio, una figura singolare.
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico è un personaggio che non compare quasi mai nella storia precedente al suo principato. E ciò è strano, visto che era fratello di Germanico e quindi zio di Caligola e nipote adottivo di Augusto.
Quindi perché una persona così importante è rimasta nell’ombra per così tanto tempo?
Ci sono moltissime fonti storiche degli autori romani che raccontano gli imperatori di Roma, ma una cosa su cui tutti concordano è che avesse evidenti problemi fisici.
Chi dice per malattia, chi per una paralisi da bambino… non si sa. Sappiamo che era claudicante e aveva problemi con le gambe e alcune fonti ci comunicano che fosse balbuziente. È probabile che però tutti questi sintomi venissero accentuati da Claudio stesso per il semplice scopo di restare in vita. -visto anche che ci sono poche famiglie complicate e tendenti a sterminarsi come la gens Giulio-Claudia. Forse è anche stata d’ispirazione per Game of Thrones-.
Ma questa sua strategia di autoconservazione lo portò a venir messo da parte ed odiato dal resto della famiglia: la madre lo odiava e la nonna lo disprezzava a tal punto da non rivolgergli nemmeno la parola. Per cui, passò cinquant’anni della sua vita a scrivere e ad imparare. –anche perché non può essere spuntato dal nulla come un fungo, già cinquantenne e con due mogli alle spalle, nel nascondiglio dove venne i pretoriani lo trovarono e incoronarono princeps-
Scrisse moltissimi libri che, se fossero arrivati fino a noi, sarebbero stati come un caveaux pieno d’oro per gli storici: scrisse della storia di Cartagine e di quella degli Etruschi, aggiungendo anche un vocabolario sulla loro lingua.
Claudio ebbe un problema che è abbastanza un controsenso: scelse con grande saggezza i suoi collaboratori amministrativi tra cui liberti, ma era un disastro assoluto nella vita amorosa.
Ma andiamo con calma.
Claudio riuscì a convincere i senatori, grazie anche a un discorso stilato da lui stesso che parlava dell’apertura politica di Roma e di come tutte le popolazioni dell’Impero dovessero essere valorizzate e nessuna discriminata, ad aprire le porte del Senato e far ammettere persone acculturate e valorose di altre nazionalità. Ebbe anche come collaboratori quattro liberti e si fece aiutare con le conquiste militari da personaggi che poi, alcuni di essi, divennero Imperatori.
Nella vita amorosa era tutto il contrario.
Ebbe quattro mogli, due prima di diventare princeps e due, le più famose, dopo.
Messalina, la terza moglie di Claudio è passata alla storia per essere molto libertina, a volte descritta anche come ninfomane. Lo tradì molto spesso, senza neanche tentare di nasconderlo – evidentemente il potere le aveva dato alla testa- e addirittura si sposò con uno dei suoi amanti mentre era ancora sposata con Claudio. L’Imperatore poteva anche sopportare i tradimenti, ma non un oltraggio simile, e come potete immaginare, la faccenda finì nel sangue.
Agrippina Minore fu l’ultima, ed è anche una delle donne romane più famose: nipote di un Imperatore (Augusto), sorella di un Imperatore (Caligola), moglie di un Imperatore (Claudio) e madre di un Imperatore (Nerone). Lei era totalmente diversa da Messalina, scaltra e assetata di potere, spinse perchè Claudio adottasse suo figlio, Nerone, per poi farlo avvelenare.
Quando si dice che si muore per amore… Nel caso di Claudio, non solo lo uccise, ma gli scavò la fossa e pianse al funerale.
Written by: Aurora Vendittelli
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