Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Si, viaggiare” – Lucio Battisti
Quante storie racconta il binario dei treni? Quante stazioni, quanti incontri? Sono piccoli nuclei che raccontano anime, storie, addii, partenze e ritorni. E’ un po’ per caso e un po’ per curiosità che nasce la pagina Instagram @CiSiVedeSulBinario gestita da Irene Trione.
L’idea è nata nell’estate del 2018.
Per vari motivi Irene ha iniziato a viaggiare spesso in treno da sola. Un po’ per farsi coraggio e un po’ per passare il tempo ha aperto questa pagina su consiglio di un amico giornalista.
Girovagando tra stazioni, treni e diverse regioni ha incontrato tante persone, il più delle volte soltanto osservandole dall’esterno. Per qualche mese ha aggiornato un taccuino in cui si appuntava i tratti particolari di ciascuna di esse: voci, abiti, libri che stavano leggendo. Ad ogni persona associava nomi di fantasia che potessero risultare adatti.
Il 25 novembre 2018 ha pubblicato il primo post sulla pagina Instagram, senza sapere bene come procedere.

Col passare dei mesi, Cisivedsulbinario ha preso una piega inaspettata: diverse persone, dalle più svariate parti d’Italia, hanno cominciato, di loro iniziativa, ad inviarle foto di stazioni, binari e paesaggi ferroviari.
Col passare dei mesi, si è creato un meccanismo, in maniera del tutto naturale, secondo cui le più belle foto vengono ripubblicate da Irene nel feed di Cisivedesulbinario, chiaramente a loro nome!
Cisivedesulbinario è una sorta di “diario collettivo”, uno spazio di confronto tra persone provenienti da tutta Italia.
Ha lo scopo di trasmettere un po’ di ottimismo a tutti gli amici che ogni mattina lavorano, viaggiano e si alzano presto per raggiungere città e posti di lavoro anche distanti. Con discrezione, una sorta di incoraggiamento.
Domanda d’obbligo, da quale binario è nata l’ispirazione di prendere appunti sulle tue sensazioni di viaggio?
“La stazione in cui è nata l’idea di prendere appunti sulle mie sensazioni di viaggio è senza ombra di dubbio Genova Piazza Principe. Come ogni grande città portuale che si rispetti profuma di mare, di sole, di freschezza, di libertà e di novità. Per me che arrivo dal Piemonte, superare le alture e ritrovarmi improvvisamente a due passi dal mare è una delle sensazioni più belle in assoluto. Il sole che scalda la pelle, la brezza che scompiglia i capelli, il profumo di sale… dopo quattro anni di viaggi non smetto di stupirmi, ogni volta, come se fosse la prima. Tra i primi appunti riportati sul mio taccuino rosso: “Genova non è bellissima, ma si fa guardare. E amare, a modo suo.”
Qual è la storia più bizzarra o che ti ha colpita di più che ti hanno raccontato le persone che seguono la tua pagina?
“Ogni giorno su Cisivedesulbinario leggo storie di pendolari, di viaggiatori occasionali e di lavoratori del settore ferroviario (capitreno, bigliettai, macchinisti, esperti di manutenzione). La storia più bizzarra, coinvolgente e a lieto fine è senz’altro quella di due signori sulla settantina, un disegnatore e un’assistente sociale: si sono conosciuti per caso 47 anni fa su un treno di collegamento fra Milano e Venezia. Risate, una chiacchierata per passare il tempo, altre risate e un bacio poco prima di scendere. Ad oggi, sono sposati da 45 anni”.
Immagino ci sia una persona davvero speciale che hai incontrato nei tuoi viaggi oppure l’istantanea di un binario che conservi con maggior affetto.
“Tra tutte le persone “sconosciute” che ho incontrato, due mi sono rimaste particolarmente in mente: un nonno tedesco e il nipotino di due anni e mezzo. Ci siamo rivolti la parola mentre li aiutavo a caricare il passeggino sul treno, un paio di anni fa, sulla tratta Genova-Ventimiglia. Abbiamo chiacchierato per più di un’ora mescolando costrutti inglesi e parole italiane. L’entusiasmo con cui il signore ha descritto i panorami italiani dal suo punto di vista ha influenzato irreversibilmente il mio modo di guardare il mondo. Da quel giorno osservo il mio Paese con occhi nuovi e mi sento un’eterna turista. Ascoltando le sue parole è maturata in me la consapevolezza di quanto siamo fortunati a vivere in Italia. Ciò che per noi è abitudine, per alcuni è un miraggio estivo, un sogno.
Non ho più avuto loro notizie ma auguro loro ogni bene (e spero possano rivedere presto il loro amatissimo mare)”.
Che dire di più? Speriamo di incrociarci al prossimo binario!
Post comments (0)