Soundtrack di ascoltare durante la lettura: ”Mamma Maria” – Ricchi e Poveri
I russi sono in fissa con l’Italia, e il successo di Albano è una prova. Molti si sono interrogati sul perché uno stato così lontano e gelido ci apprezzi così tanto, senza successo. La risposta è semplice quanto affascinante, al punto che potrebbe nascerne un film.
Il bizzarro amore verso il nostro paese lo scorso anno ha raggiunto vette grottesche e paradossali con la trasmissione di Capodanno “Ciao 2020”. I russi hanno salutato il 2020 con una trasmissione che è una parodia allucinata delle atmosfere più kitsch della tv italiana anni 80. Il tutto recitato con un italiano maccheronico, naturalmente. Ivan Urgant ha avuto l’idea folle, ed è rimbalzata su tutti i social lo scorso anno. Amata dai russi, ma anche dagli italiani.
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Le gag sono state tantissime ed esilaranti, tra soubrette della lotteria e canzoni-parodia studiate a menadito. Una su tutte la cover tecno di Mamma Maria dei Ricchi e Poveri: una collisione di nostalgico e anacronistico fuori di testa. A modo suo ha fatto da terapia d’urto per il pubblico russo, che sta cercando di staccarsi dall’immaginario italiano anni 80 che ancora ha successo. “Ciao 2021” ha replicato l’esperimento folle, chissà se diventerà un cult?
Il curioso gemellaggio culturale tra Italia e Russia ha origine ai tempi dell’URSS. Tutto quello che veniva da Occidente era censurato tranne il Festival di Sanremo dal 1983. Già, Sanremo è Sanremo anche in Russia: per anni è stata l’unica finestra sul mondo esterno, ma anche una svolta. Qualche anno dopo anche grazie alla perestrojka, i cantanti e i gruppi italiani partono per tutta l’URSS. La musica leggera era l’escapismo perfetto per i russi: in uno stato dove le figure chiave erano politiche, i cantanti italiani rappresentavano una nota trash e allegra.
La perfetta ricetta per un po’ di spensieratezza, una produzione così fatta bene che nel suo essere trash fa il giro e diventa bella. Giovanni Urganti ha detto “Ci vediamo a Sanremo!”, prima di passare la linea a Vladimir Putin. Sarà vero?
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