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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Importante” – Marracash
Grande novità in casa Marracash. Arriva Marrageddon, il nuovo festival rap che elettrizzerà l’Italia.
Marra ci mette la faccia e lancia un festival straordinario. Sull’onda del grande successo che ha avuto negli ultimi anni si fa forte del suo nome per radunare attorno a sé tutti gli artisti più influenti dell’hip hop italiano.
“Mi piaceva celebrare finalmente l’hip hop, che ha assunto un posto di rilievo nel panorama musicale italiano e farlo con un festival, che manca da tantissimo. Sarà una cosa immensa, con un palco mastodontico”. Il sogno sarebbe renderlo un appuntamento fisso: “questo è il primo episodio, speriamo che il travolgente successo lo renda annuale”.
Immaginiamolo come un vero e proprio viaggio immersivo in un genere che sta “rubando” sempre più terreno a tutto il resto. Il rap in Italia si è evoluto negli anni fino a toccare vertici impensati. Ed è cresciuto, si è arricchito di volti, storie e nomi.
Sanremo è stata l’ultima consacrazione evidente, l’ultimo tassello conquistato in fatto di tempo. Il palcoscenico più prestigioso della musica italiana si è “piegato” al mood travolgente del rap d’autore premiando Lazza al secondo posto. A dimostrazione che non sono solamente le classifiche a riconoscere ai rapper nostrani il grande successo.
E a proposito, avete dato uno sguardo alle Hit Parade degli ultimi anni? Proprio Marracash ha dominato su tutti col suo Noi, loro, gli altri, già cinque volte disco di platino, con cui ha conquistato anche il premio Tenco per la versatilità della sua musica e per i testi di indiscusso spessore.
Dopo di lui Rkomi si è guadagnato il titolo di album più venduto del 2021 con Taxi driver. E poi è toccato proprio a Lazza raggiungere il traguardo di disco più venduto del 2022 con il suo Sirio, che comunque continua a galoppare a ritmo sostenuto.
In sintesi il vento è cambiato ed ora è evidente a tutti. Anche a chi normalmente ascolta tutt’altra musica. Negli ultimi anni si sono imposti sulla scena nomi ormai accreditati che hanno conquistato prima le nuove generazioni e poi raggiunto anche i più dubbiosi. Così Marracash ha radunato tutti questi artisti in un festival itinerante che ha tutto il sapore delle grandi manifestazioni musicali degli anni 80-90. Quando la musica ci raggiungeva proprio sotto casa.
Il cast completo non è stato ancora annunciato. Con il solo nome di Marracash in locandina, il pubblico ha immediatamente risposto alla chiamata. Sulla fiducia totale, per la data di debutto di Milano -23 settembre all’Ippodromo Snai La Maura-, sono stati prenotati già cinquantamila biglietti e per quella di Napoli -30 settembre all’Ippodromo di Agnano- siamo già a ventimila.
Per l’apertura di Milano ci saranno tutti i big, dagli storici Salmo e Fabri Fibra ai più giovani Shiva e Paky. A Napoli i protagonisti saranno invece Lazza, Geolier, Marra + Guè in Santeria e Madame che non sarà l’unica donna. Perché, anche in questo, il rap ha scavallato ogni frontiera.
Se immaginate una semplice carrellata di ospiti esterni sul palco vi sbagliate di grosso. Tutti gli artisti che parteciperanno al festival porteranno con sé “set corposi e personalizzati, saranno delle performance con tutti gli attributi, differenti per ogni artista”.
Tutto bello, tutto eccitante, ma come sempre le polemiche non mancano. C’è chi sostiene che il rap dal vivo non renda tanto quanto promette.
“È vero, il rap soffre in certi contesti, come con la gente seduta, ma è per questo che è importante fare delle performance curate. Spesso si fa l’errore di pensare che il rap dal vivo abbia bisogno di altro, io voglio dimostrare che non c’è bisogno di ibridarlo”.
E di certo la spinta sarà data da quella che è una grande virtù nella scena rap italiana. Gli artisti si conoscono tutti. E si conoscono bene. Sono innumerevoli, infatti, i featuring prodotti tra loro, segno di quella che è la base di chi fa musica: contaminarsi a vicenda. Dare e prendere forza dallo stile dell’altro, intrecciarsi in uno scopo comune puntando proprio sulla diversità di ognuno. Tutti possono arricchire tutti insomma ed è proprio da qui che nasce e parte Marrageddon.
Il rap viene fuori, come fu per il blues, da un disagio, da una sofferenza, dalla cosiddetta “rabbia di strada”. Emerge la sofferenza di non essere ascoltati. È da sempre una una denuncia urgente, emotiva e sociale. E di sociale si parlerà, come i tempi attuali impongono.
“Stiamo lavorando per agganciare in modo coerente alcuni temi, come la salute mentale, di cui si è fatto portavoce”. – Paola Zukar, manager di Marracash
Marra promette che sarà una cosa immensa, con un palco mastodontico. E sogna in grande. Sogna di poterlo rendere un appuntamento fisso.
“Questo è il primo episodio, speriamo che il travolgente successo lo renda annuale”.
E ormai è chiaro… lo speriamo anche noi.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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