Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Starman” – David Bowie
Bisogna essere onesti con sé stessi, è un passo importante nella crescita di ognuno di noi.
Ciononostante bisogna guardarsi allo specchio ed ammettere che tutti abbiamo avuto almeno una cosa in comune e no, non sono i brufoli.
Ognuno di noi, infatti, almeno per un giorno da bambino ha sognato di fare l’astronauta.
Tornare sulla Luna -ammesso e non concesso che ci si sia mai andati, secondo alcune teorie del complotto-, esplorare nuove Galassie, queste e molte altre avventure spaziali hanno costellato la nostra fanciullezza.
Ma fare l’astronauta conviene? O meglio, è un lavoro così ben retribuito come immaginiamo? D’altronde si viaggia tra le stelle…
E invece, inguaribili romantici amici di voicebookradio.com, dobbiamo sfatare anche questo mito!
Bisogna fare un distinguo tra astronauti “militari”, provenienti dalle forze armate e di cui non abbiamo dati a cui appellarci, e l’astronauta civile, che siamo in grado di quantificare con molta perizia.
Stando ai dati NASA, tenendo conto del cambio in Euro, la paga lorda annua per un astronauta varierebbe tra i 55mila e i 134mila Euro da cui, detratte le tasse, si arriverebbe a una cifra netta compresa tra i 42mila e i 91mila Euro -la pressione fiscale è più soft negli States-.
Vi chiederete, quanto fa al mese? Ebbene, facendo due rapidi conti, si va dai 3.500 di un “pivello” fino ai 7.600 di un veterano, al netto delle tasse.
Questo il conto in banca per gli astronauti americani. E gli europei? Le paghe, naturalmente, non sono dissimili, solo un poco più alte le minime e basse le massime, come forse ci aspetteremmo.
Sicuramente non saranno questi freddi numeri ad impedire a qualsiasi bambino di sognare di diventare un astronauta ma, casomai la paga fosse importante nel computo delle vostre priorità, vi sconsiglieremmo una laurea in astrofisica, non sia mai che i vostri talenti possano essere meglio spesi altrove.
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