Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Tous les garçon et les filles – Francoise Hardy”
Nel nord-est di Parigi, precisamente a Place de Skandeberg, sorgerà tra circa un anno “19 M”, il nuovo quartier generale delle arti e mestieri targate Chanel; a rivelarlo è stato Bruno Pavlovsky, presidente del brand, lunedì 7 ottobre.
Il nome non è affatto un casuale accostamento di un paio di cifre ed una consonante: infatti, il “19” si riferisce esattamente al numero dell’arrondissement (circondario) in cui sorgerà, oltre che (questa volta per puro caso) al giorno in cui è nata Gabrielle Chanel (fondatrice dell’omonima maison ndr); mentre la “M” sta principalmente per Métiers d’Art, e anche, più genericamente, per “mode” (dal francese, “moda”), “mains” (mani ndr), “maison” e “manufacture”, mostrando implicitamente l’importanza che il marchio dona alle mestieranze.
Ideatore dell’ambizioso progetto architettonico, un edificio con base triangolare, ornato da “filamenti di cemento” alti 24 metri, che si estenderà per ben 25.000 metri quadri e si svilupperà su 5 piani e 2 seminterrati, è Rudy Ricciotti, vincitore del prestigioso Grand Prix national de l’Architecture nel 2006. Quando a Pavlovsky viene chiesto il perché della scelta dell’architetto, lui dice:
Perché lui ha avuto l’idea più folle. Chi altri avrebbe voluto drappeggiare il nostro edificio sotto un tessuto di cemento? Più seriamente, ciò che ci ha convinto è la sua proposta per la gestione degli spazi, il suo uso della luce e l’adattamento dell’edificio a ciascun métier d’art.
Bruno Pavlovsky
Alla sua apertura, 19M ospiterà al proprio interno 10 delle 25 imprese della Paraffection di Chanel: l’aterier Montex e MTX, il suo affiliato per l’arredamento; il calzaturiere Massaro (lo stesso che progettò le iconiche scarpe Chanel bicolor, sotto commissione della stessa Coco); il cappelliere e modista Maison Michel, Lesage Intérieurs e la sua scuola di ricamo annessa, il plissettatore di tessuti Lognon, l’esperto in piume e applicazioni Lemarié, lo studio di progettazione di Eres, il marchio di costumi da bagno del brand. A questi si aggiungerà un ulteriore spazio espositivo di 1.200 metri quadri. L’intero complesso accoglierà circa 600 lavoratori esperti in arti e mestieri artigianali che terranno viva la volontà di Chanel di donare una nuova spaziosa dimora a mestieranze che a tutti i costi vuole preservare dall’inevitabile incalzare delle tecnologie sofisticate che, altrimenti, rischierebbero di fagocitarle.
Chanel alimenta e difende il savoir-faire francese, qui a Parigi, capitale della Francia. Non bisogna dimenticarlo: queste professioni sono estremamente vulnerabili, perché è difficile trasmettere tutto questo know-how e tutte queste competenze alle nuove generazioni. Ecco perché sono così onorato che Chanel mi abbia affidato questo progetto, che contribuisce a salvaguardare questi meravigliosi mestieri.
Rudy Ricciotti
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