
Il 15 novembre, in alcuni locali di via Asiago 10, una delle sedi di Radio Rai, si è tenuto un grande convegno sul futuro radiofonico: “C’era una volta l’autoradio, come cambia l’intrattenimento a bordo tra Dab+ e web”.
Dalle 10:00 fino alle 20:00, quando è iniziato il concerto del giovane artista Ainè, c’è stata un’invasione tecnologica. L’intera giornata è stata divisa in diverse sezioni, in cui con tanti ospiti si è affrontato il tema sotto diversi aspetti.
Alle 12:00 è iniziata la prova di ascolto a bordo. All’esterno della sede di via Asiago sono state posizionate numerose macchine di diverse case automobilistiche, i cui rappresentanti sarebbero poi intervenuti nella seconda fase del convegno. Questa parte dell’evento è stata molto significativa, dal momento che in tal modo è stato possibile provare e verificare in prima persona il funzionamento della radio digitale, immersi in queste macchine nuovissime, spesso viste solo nei film.
Alla fine della prova di ascolto si sono tutti trasferiti nella sala A, in cui è iniziato il dibattito delle case automobilistiche, per la sezione “Il futuro dell’audio a bordo. La parola ai produttori“. Rappresentanti di Ford, Nissan, Groupe PSA Italia, Renault, Audi, FCA Italy e Jaguar si sono susseguiti in una serie di video di presentazione dei nuovi prodotti, alcuni presentando prototipi futuristici con guida automatica che oggi sono più vicini che mai. A moderare era la giornalista RAI Maria Leitner e il primo ad intervenire è stato Antonio Ventura (Jaguar).
La radio digitale permette di fare cose che l’FM non permette. Ma la (radio) digitale implica due sfide, una tecnologica e una relativa alla ricerca di nuovi contenuti. Oggi si fa fatica a distinguere l’FM da quella digitale perché i contenuti sono uguali.
A seguire la Leitner ha posto una questione a Luisa di Vita, rappresentante della casa Nissan: la radio con internet sembrava persa, ma non è affatto vero.
I dati mostrano che la radio digitale dal 2017 è cresciuta nei trend del 20%, così come i contenuti. Interessante è il fatto che la radio stia attraversando il passaggio su nuove piattaforme. Le vetture si stanno adattando alla radio. In alcune auto di taglia piccola sono state montate sul poggiatesta delle casse BOSE, per un’esperienza di ascolto a 360°.
Dopo Nissan è arrivato il turno di Lorenzo Megoli, rappresentante dell’Audi. La radio digitale con video e immagini non è un elemento di distrazione?
Questa tecnologia è disponibile e la guida autonoma presto diventerà realtà. Non sostituirà il conducente, ma lo supporterà. Non sarà elemento distrattivo, così come neanche la radio digitale, perché si adeguerà al bisogno del conducente.
È stato poi mostrato il video di presenazione del prototipo Audi, in cui la macchina animata da intelligenza artificiale imparerà a conoscere piano piano il conducente.

Francesco Fontana Giusti, della Reanult, ha successivamente presentato un progetto singolare.
A Parigi abbiamo presentato AEX (Augmented Editorial Experience), partendo da due punti:
- Il conducente medio passa due ore al giorno in auto. Come reinventare queste ore in modo utile?
- 5000 edicole spariscono ogni anno
Abbiamo quindi contattato gruppi editoriali per puntare sulla qualità dell’informazione nella radio digitale e sull’interattività con le informazioni.
AEX è una piattaforma che permette di portare l’informazione da casa alla macchina e di nuovo fuori. L’auto leggerà gli articoli che interessano al conducente durante la guida, in modo da sfruttare al meglio tutto il tempo trascorso nella vettura.
Ha poi parlato Marco Freschi, rappresentante della Citroen.
Il futuro è vicino. Già nel 2019 e nel 2020 ci saranno sviluppi che rivoluzioneranno l’infotainment in auto. L’arrivo del 5G, così come la diffusione della fibra, saranno fondamentali per lo sviluppo di questa tecnologia. Si sta modificando il riconoscimento vocale per renderlo meno robotico e aumentare la comprensione del linguaggio parlato naturale. Spesso nelle frasi vengono impartiti più ordini e domande e sarà possibile da parte della macchina di comprenderle tutte senza spezzare le frasi.
L’ultimo intervento è stato quello di Marco Alù Saffi, Direttore Relazioni Esterne Ford, che, in primo luogo, ha presentato l’app Ford Pass.
Oggi le tecnologie ci sono: noi abbiamo un’occhio particolare all’accessibilità. Il sistema Dab costa sui 250-300€, quindi per le vetture piccole che comprano i giovani è tanto.

Questa sezione dell’evento si è chiusa in una serie di domande, che hanno calcato la questione dell’importanza dei giovani all’interno di questo meccanismo. È poi emersa una domanda sull’effettiva funzionalità della guida autonoma, che porterà accesso alla mobilità a chi è impossibilitato a guidare e permetterà di gestire meglio il traffico, i flussi e i parcheggi.
Alle 15:30 è iniziata la terza parte della giornata, questa volta moderata da Stefano Ciccotti, Chief Tecnology Officer RAI: La distribuzione, le applicazioni, i contenuti. Il primo intervento è stato il saluto di Franco Siddi, Presidente dell’associazione “Confindustria Radio Televisioni”.
Prima i ragazzi chiedevano alle case automobilistiche quali saranno i contenuti, ma non sono loro che lo decidono. Sono i broadcaster che hanno in mano i contenuti. È come con l’HD, prima credevi non ti servisse, poi sepotevi e volevi averlo lo prendevi, così come la Dab radio dovrà diventare non più solo optional costoso, ma una dotazione di tutte le macchine.
Patrick Hannon, Chair and President World Dab, è stato presente all’evento, nonché primo a parlare, con una presentazione in slide su tutto il mondo della Dab radio.
La radio svolge un ruolo fondamentale nella vita dei cittadini europei. È il mezzo di cui si fidano di più. Il problema è che l’FM è debole ed è difficile lanciare nuovi servizi tramite essa. Il Dab trasforma l’offerta radiofonica.
Quello che dovrebbe guidarci ora, hanno detto i presenti, è uno spirito competitivo ma, prima di tutto, cooperativo.

La prima domanda del moderatore a Marco Rossignoli, Presidente Aeranti Corallo: Pensa che l’emittenza locale abbia la forza economica per sostenere il passaggio o si ha bisogno di forze esterne?
Sono anni che si parla del Dab e oggi non c’è un auto che non abbia questo optional. Le emittenti locali ci credono. Credo si debba creare un’alleanza tra radio locali e nazionali. Il processo deve essere la naturale evoluzione dell’analogico. Con la delibera 290 abbiamo fatto un grosso passo indietro: abbiamo regioni in cui in molte città non hanno più frequenze per radio nazionali e locali private. Tornando alla domanda, il mondo locale crede in Dab, ma non puo’ operare perché non ha ottenuto le autorizzazioni.
Eugenio La Teana, Responsabile Ricerca e Sviluppo Rtl ha parlato poi del difficile percorso che ha portato al successo della tecnologia Dab.
Operiamo dal 2001 e lottiamo per investire e trasmettere sul territorio con questa tecnologia. Dab per noi è importante e per questo abbiamo investito. La cooperazione è l’unica cosa che ci farà vincere questa battaglia: noi ci impegnamo ad ampliare la copertura e altri si dovranno impegnare ad ottenere ricevitori adatti.

In seguito è intervenuto Sergio Natucci, Direttore Dab Italia, rispondendo alla domanda: cosa c’è di nuovo rispetto a marzo? L’ascolto è aumentato?
Noi prima abbiamo fatto da rompighiaccio, adesso lo scenario sta cambiando. Ad oggi siamo ad una copertura dell’80%. La sfida in corso è il servizio estremamente importante di copertura delle gallerie.
Oggi cos’è il Dab in Italia?
Il 7,1% delle persone dichiara di sapere cosa sia Dab o avere una radio di questo tipo. 3.7 milioni sono i ricevitori venduti. È quindi una cosa reale e concreta, non eterea, frutto anche del lavoro fatto dalle emittenti nazionali. Il prossimo è un anno importante: tutte le auto in Italia avranno Dab. Mi sembra si stia aprendo una strada verso l’assegnazione delle frequenze alle radio digitali.
Ultimo a parlare è stato Marcello Lombardo, Project Manager EBU.
Cos’è la radio digitalizzazione? È un processo per rendere la radio adatta al futuro.
La sezione dell’evento dedicata alla distribuzione si è conclusa con l’intervento molto importante del giornalista del Sole 24 Ore Giorgio Iacobone, che ha posto l’accento sugli aspetti negativi di questa nuova tecnologia e non solo su quelli positivi.
La magia della radio è la voce. Mi preoccupa che l’enorme quantità di contenuti visivi distrarranno dalla guida e dalla magia della radio.
Passato, presente e futuro: show o lectio magistralis? Questo il titolo dell’ultimo momento di questa giornata dedicata alla radio, svoltosi nella sala B di via Asiago.

Moderati da Andrea Borgnino, sono intervenuti I Lunatici di RaiRadio2 (Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio), Nicola Prudente di RaiRadio2, Il Direttore Rai Radio Roberto Sergio, Michele Mirabella, il Responsabile Rai Radio Tutta Italiana Gianmaurizio Foderato e Renzo Arbore, che è stato il primo a parlare.
Che futuro vedi per la radio?
La radio è una cosa che ci accompagnerà sempre. Quando nacque la TV si credeva che sparisse, ma invece venne riscoperta, soprattutto dai giovani. Il fascino della radio è la contemporaneità dell’ascolto. Il computer lo usi da solo, la radio invece è uno strumento collettivo. Una canzone in radio ha un fascino diverso.
Che consiglio daresti ai giovani che vogliono fare radio nel 2018?
Credo ci sia un modo di parlare in radio diverso da quello della TV, ecc. Deve attirare nel momento in cui io mi sintonizzo e deve essere una voce interessante.
Nicola Prudente (in arte Tito) e I lunatici hanno poi parlato della loro radio, la radio notturna. Loro, infatti, vanno in onda tutta la notte ed evidenziano quanto sia bello il fatto che ogni volta moltissime persone telefonino.
Persone che ci ringraziano. Chiamano giovani che vanno alle feste, genitori che aspettano i figli o settantenni che non riescono a dormire. La realtà della radio è eterna.
La giornata si è conclusa con il live del cantautore Arnaldo Santoro, in arte Ainè, giovanissima promessa italiana che ha già collezionato diversi successi, considerato la nuova voce della black music italiana.

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