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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “The name game” – Shirley Ellis
La second hand, vestiti, accessori, oggetti, mobili persino auto, sta vivendo, come è già accaduto in tempi di crisi economica, una vera e propria rinascita. L’idea è quella di disfarsi delle cose che non sono più utili e di comprare solo quello che serve a prezzi ridotti.
Secondo le ultime ricerche di mercato su la second hand ai tempi di Covid-19 si è visto come ben 7 italiani su 10 hanno scelto la compravendita di usato, da marzo scorso ad oggi. La second hand è stata scelta in questi mesi di incertezza come opportunità di risparmio o di guadagno. In generale trovo che sia bellissimo il fatto che si sia diffusa una maggiore consapevolezza del valore delle cose e a una riconsiderazione delle proprie priorità. Per molti però -me compresa- questa è una bella abitudine già da tempo.
Per la moda è stato un vero boom: il vintage era una costante già da anni, negozi e mercatini hanno proposto delle meraviglie uniche, ma mai come nel 2020 e 2021.
C’è poco da fare la compravendita di abiti usati -non necessariamente vintage- è di grande tendenza. Ma, parliamoci chiaro come poteva essere altrimenti? Basti pensare che la parola vintage deriva dal francese vendange (vendemmia), che a sua volta viene dal termine latino vindemia. Infatti, questo termine si utilizza in enologia per identificare in modo generico i vini d’annata di pregio. Per estensione, nell’abbigliamento quando parliamo di ‘vintage’, ci riferiamo a capi di preziosi, identificativi di uno stile d’epoca, all’incirca di 20 anni prima e possono essere di grandi firme o sartoriale o no.
La moda second hand ha fatto breccia nel cuore di molti, oltre che per la più romantica delle idee, quella di indossare un capo vissuto e con una storia e di far trovare nuove case alle vecchie cose -estremamente affascinante- anche e sopratutto perchè sul web c’è una compra/vendita che prima non c’era e che sta trascinando tutto il mercato. Sono diventate tantissime le app e i siti che si dedicano solo a questo.
L’idea dell’usato e vintage è trendy persino tra chi potrebbe permettersi altro, a dimostrazione che è diventata un’inclinazione dell’animo e uno stile di vita. Testimone ne è Angelina Jolie ad esempio, che ha confessato il suo amore per i pezzi antichi.
Per iniziare:
Comprare abbigliamento vintage può essere un po’ complicato per chi è alle prime armi. Bisogna tenere in considerazione, come prima cosa, che le taglie di venti o trent’anni fa sono molto diverse da quelle di oggi. Cercate sempre di ricavarvi uno spazietto per provate i capi con attenzione. Se acquistate online verificate le misure in centimetri della vita, dei fianchi e lunghezza maniche o gamba per i pantaloni.
Ma, la prima regola d’oro è quella di iniziare dagli accessori come borse, foulard e, perchè no, anche qualche calzatura. Questo vi servirà per allenerete l’occhio alla scelta del look più adatto alla vostra personalità.
Il secondo passaggio:
La seconda regola d’oro è quella di puntare ai capi evergreen: trench, jeans anni ’90, blazer, maglioni di cashmare, cappotti, montoni e ancora un tubino nero o una camicia di seta. Tutti capi che non possono mancare in nessun guardaroba, focalizzarsi su questi vi aiuterà moltissimo.
Lo shopping a volte porta con sé qualche senso di colpa, ma la scelta del second hand ci permette di tornare a casa con qualche capo in più, grazie ai prezzi più contenuti, e di dare una mano all’ambiente: allungare la vita di una giacca o di un pantalone evita che si trasformino in rifiuti, spesso difficilmente smaltibili. É una scelta a supporto dell’ambiente!
Per oggi il mantra non sarà solo quello di “brillare sempre” ma anche, “siate creative”.
Written by: Francesca Lequaglie
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