Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Stessa spiaggia, stesso mare” – Mina
Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia, stesso mare lanciata da Piero Focaccia e catturata al volo da Mina negli anni 60 anche per quest’anno sarà il tormentone numero uno dell’estate. Questo ci piace, si, no, ma sicuramente ci spinge a seguire il consiglio della cantante in fatto di bikini tutti italiani.
La scelta del costume da bagno è sempre difficile e sono tantissimi i brand di costumi al quale attingere. Il mio consiglio anche per quest’anno è puntare tutto sui marchi nostrani e sul made in Italy.
Del mondo dei bikini ne ho parlato con Claudia creatrice del progetto Lizzibeachwear. Dal nome del suo cane, un Akita Inu, ha dato vita ad un progetto meraviglioso e per le amanti dell’uncinetto anche in riva al mare rivoluzionario. Le parole chiave sono condivisione, amore e uncinetto ovviamente.
Claudia come ti sei avvicinata al mondo dei costumi da bagno?
“Questi costumi all’uncinetto ho iniziato a realizzarli con la mia mamma -che è bravissima- circa sette anni fa.Proprio in quell’anno le chiesi di realizzare per me un costume.Le avevo dato un’indicazione ben precisa per questo bikini: doveva essere comodo. Avevo riscontrato in altri costumi alcune criticità, soprattutto per quanto riguarda i laccetti del pezzo di sotto e di sopra: si muovevano troppo facilmente e con l’acqua risultavano pesanti. Così con mia mamma cercammo di risolvere questi fastidi. Andammo in merceria e oltre ai filati per i due pezzi di diversi colori, comprammo dei laccetti elastici per ovviare a questoproblema. Abbiamo trovato il laccetto perfetto che è quello che utilizziamo tutt’ora.
Da quando ho iniziato a realizzare il primo costume, non ne ho mai più comprato uno. Penso che gli altri modelli mi stiano male, hanno una vestibilità che il mio corpo non accetta, mi trovo comoda solo con questi”.
Tu e tua mamma siete una squadra fortissima allora!
“Mamma mi ha insegnato tutto, come realizzarli alla perfezione. Io sceglievo i colori e ci dividevamo il lavoro, una faceva la parte di sopra e l’altra la parte di sotto. Questo succede ancora oggi, oltre a condividere tantissimo tempo insieme, ci divertivamo a creare degli accoppiamenti che da sole non avremmo mai pensato.Indossandoli mi rendevo conto che questi costumi piacevano a tutti”.
Come nasce il progetto?
“Il progetto nasce dalla domanda ricorrente “ma dove hai comprato questo costume?” che in moltissime mi hanno rivolto. Indossandoli mi rendevo conto che piacevano a tutti. Così con l’inizio della pandemia, confrontami con chi mi è più vicino, ho deciso di provare a creare una pagina Instagram, fare un pò di foto e di vendere i primi costumi. Così è nata Lizzibeachwear.
Ho avuto un feedback positivo dal primo momento, tante ragazze hanno apprezzato le mie creazioni”.
Quanto tempo impiegate a realizzare un costume da bagno?
“Per realizzare un costume ci vogliono minimo tre giorni. In molti pensano che sia facile, ma non è assolutamente così.
I lavori fatti a mano, specialmente all’uncinetto, portano via tanto tempo, è un lavoro estremamente minuzioso. Prima di realizzare i modelli Lizzibeachwear con le rispettive taglie ci siamo messe con carta e penna a scrivere quanti punti servono per ogni misura. I laccetti vengono cuciti a mano per evitare qualsiasi tipo di fastidio quando si indossano e anche il packaging è fatto a mano”.
Qual è la parte più bella di Lizzibeachwear?
“Poter condividere del tempo con mia mamma. Dopo tanto tempo lontane e tanto lavoro, stare di nuovo tanto tempo con lei è bellissimo, mentre lavoriamo chiacchieriamo tantissimo, battibecchiamo, siamo una vera squadra”.
Vi consiglio care lettrici di C’è Moda&Moda di andare a consultare la loro pagina Instagram e di restare in allerta perchè per la nuova collazione hanno in serbo per noi colori nuovissimi. Intanto vi lascio una piccola gallery, preparatevi a brillare la bella stagione si avvicina!
Tempo medio di lettura: 3 min È 17 aprile: sono passati 491 giorni dallo stop agli spettacoli e agli eventi. L’intera Italia è muta. Il settore della cultura definito spesso “inutile” e “non necessario” dalle classi politiche scende a Piazza del Popolo con l’associazione Bauli in Piazza.
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