Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ritmo di Contrabbando” – Eugenio Bennato
Ho deciso di fare una passeggiata a Milano e non ho potuto fare a meno di notare le meravigliose borse all’uncinetto colorate di Francesca, la ragazza fantastica che ha dato vita al progetto Knit_Pampas. Le sue borse sono raffinate, eleganti nella loro semplicità. Quella di Francesca è una storia d’amore che inizia con la maglia e arriva all’uncinetto, parte da Milano, ma sboccia in Puglia. Io parlando con lei ho visto le stagioni più calde, il mare, la natura e i bei colori.

Francesca quando crea ama il silenzio. Se deve iniziare un lavoro nuovo, se deve imparare dei nuovi punti, ha bisogno di concentrazione. Se il lavoro è già avviato o se è qualcosa che sa già fare bene, le piace ascoltare i podcast, storici o dei libri.
In molti si sono dedicati al crochet in questo periodo, il tuo lavoro quando e come nasce?
“La passione per l’uncinetto e per la maglia è iniziata negli ultimi due anni, ma in realtà molto prima ed il merito è di mia mamma e mia nonna che li hanno sempre lavorati. Sono sempre state bravissime, io le guardavo e le ammiravo. Le loro creazioni erano bellissime. Così un paio di anni fa ho iniziato anche io, grazie ad i loro insegnamenti.
Prima del Covid-19 il tempo libero non era tanto, ed era difficile dedicarci del tempo. Ho iniziato con la maglia, facevo cappelli con della lana molto spessa, per gioco. Mi piaceva lo spessore, i colori, sceglierli e mescolarli insieme. Amo quella lana. Con il lockdown ho avuto più tempo per coltivare questa passione e ho ripreso in mano i cappelli che avevo iniziato l’anno prima”.

Qual è la tua fonte di ispirazione più grande?
“Fonte di ispirazione delle mie creazioni è il Salento, non ho purtroppo origini salentine, ma vado lì da quando sono piccola. La Puglia è una terra che amo moltissimo, sono riuscita a passarci tanto tempo durante il primo lockdown. Con lo smart working ho lavorato lì diversi mesi. Ogni volta che vado prendo ispirazione da tutto, dai colori, dalla natura, dalle persone con cui parlo, dagli artigiani del posto. È una terra magica che mi dà moltissimo”.
Il nome del tuo brand è molto particolare, ha una storia?
“Knit-pampas nasce una sera mentre ero all’opera. Le lane che usavo per i cappelli arrivavano dal Perù -lane spesse e super colorate- e niente, knit è “maglia”, pampas perché è una delle mie piante preferite, una pianta sud americana perfettamente in tema con le mie lane peruviane. Un po’ per scherzo un po’ per gioco, dopo l’inverno con i capelli di lana pesante, ho dovuto pensare a qualcosa di più estivo, a qualcosa di più adatto: crochet e borse!”
In cosa si differenziano le tue borse dalle altre?
“La peculiarità delle borse Knit-pampas sono i loro sacchettini interni, contenitivi. L’idea è stata “devo pensare ad un modo per non rovinare l’oggetto fatto a mano”. Se buttiamo le chiavi o gli altri mille oggetti in borsa rischiamo di tirare via i fili che la compongono. Così ho trovato una tessitura in Puglia, che realizza per me questi sacchetti con degli scarti di tessuti di case di moda inutilizzati”.
L’Home Made è bellissimo, ma anche molto faticoso, è così?
“Il fatto a mano è faticosissimo, ci vuole tanto tempo, ci si deve dedicare. L’uncinetto fa anche male alle mani dopo un po’. Quando sbagli, l’idea di dover disfare il lavoro è un colpo al cuore. Però dà una soddisfazione tale, una volta che hai realizzato la tua creazione, che è venuta come volevi, ti piace la forma, ti piacciono i colori, il punto che hai scelto, che vale la pena di soffrire e di avere il male alle mani”.
Non posso fare altro che lasciarvi una breve galleria di quelle che sono le sue creazioni, sul suo profilo Instagram Knit-pampas troverete tutte le sue meraviglie.
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