Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “House of Memories” – Panic! At The Disco
Forse ho un po’ esagerato…
Voglio dire, il clima di Catherine House di Elisabeth Thomas ha un sentore di thriller.
Ovviamente ho le mie ragioni per pensarla così, ma lasciate che ve le spieghi con calma, parlandovi proprio della casa.
Catheine House
Catherine è un college americano, uno dei più misteriosi e prestigiosi esistenti.
Un luogo altamente selettivo e impegnativo, dove i ragazzi hanno il divieto di avere contati con qualsiasi cosa sia fuori dai suoi cancelli. Il loro passato, le loro famiglie… non esistono.
Solo lo studio e l’impegno, con programmi enormi e che spaziano talmente tanto da essere difficilissimi da seguire.
“Catherine prometteva a chi era ammesso un futuro dorato, se in cambio cedeva qualcosa. Tre anni senza madri, padri, fratelli o sorelle. […] Niente, eccetto Catherine.”
– Elisabeth Thomas
Non credo che potrei resistere in un luogo del genere, ma ci sono moltissime vibes da Dark Academia.
Tornando a noi, non è tutto rosa e fiori. –Anche se, non credo lo sembri nemmeno, nonostante la prospettiva del futuro dorato-.
Catherine ha un segreto, qualcosa che nessuno riesce a scoprire e che si lega, indissolubilmente, a studenti dati per morti, a strani rituali collettivi e allo studio del plasma; una nuova materia. Qualcosa che… beh non si capisce.
Ma non perché abbia una spiegazione confusa o tecnica, ma proprio perché è qualcosa di indescrivibile; e questo è stato reso in modo incredibilmente chiaro.
Nessuna indagine
Conosciamo molto a rilento Catherine e in un modo abbastanza singolare, perché la nostra protagonista è atipica.
Ines è una ragazza che scappa dal suo passato e a cui non importa nulla di studiare o del suo futuro; ma ha solo quel luogo e, a causa del suo comportamento, rischia di essere cacciata.
“Non penso che, fino a quel momento, l’avessi ancora realizzato: non ero l’unica a Catherine in fuga da qualcosa. Nessuno parlava del proprio passato ma era come se lo avvertissi […]. Ciascuno, qui, era disperatamente qui. Chi per un verso chi per l’altro, nessuno aveva un altro posto dove andare.”
– Elisabeth Thomas
Ad essere sinceri, è un’esperienza strana, vedere tutto con la mente di Iris.
In un posto del genere, quando senti la puzza di bruciato che ti riempie le narici e quasi rischia di soffocarti, il protagonista normalmente non perderebbe tempo per cercare di svelare i misteri. Lei no.

Iris non passa il tempo libero ad esplorare i meandri e le nicchie più nascoste di Catherine. Si limita ad accettare; ad essere curiosa senza insistere. Vive seguendo la filosofia del “tanto prima o poi verrà tutto alla luce e, per il mio bene, preferisco che sia poi“.
In un mondo dove i protagonisti rischiano di avere tutti caratteristiche troppo simili, Iris è una ventata d’aria fresca.
Quindi, avete voglia di provare qualcosa di nuovo adesso?
Post comments (0)