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Caterina Comel: si può fare la differenza?

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Loving Is Easy” – Rex Orange Country.

L’ambiente è stato troppo bistrattato, massacrato dalle scelte dell’uomo che pensava solo a questioni di profitto personale.”
(Caterina Comel)

Così è cominciata l’intervista alla professoressa Caterina Comel, nuova arrivata al liceo Kennedy, una donna che ama il suo lavoro, lo sport e la natura.

Anche se la prof.ssa non è riuscita a coronare il sogno che aveva fin da piccola, è comunque riuscita a fare qualcosa di grandioso!

“Non sono un’attivista ambientale, però tra i tanti sogni che si fanno, da bambina ho pensato di andare a lavorare con quelli di Greenpeace (…)”.
(Caterina Comel)

Dopo il primo lockdown, un periodo che ha portato tutti sull’orlo di una crisi, riuscire a fare scienze motorie in presenza era davvero complicato. 

Bisognava trovare un’attività che permettesse il distanziamento, ma allo stesso tempo che riuscisse a far riunire i ragazzi, divisi ormai da molti mesi. Pallavolo, calcio, basket, atletica, insomma tutti gli sport che abitualmente si praticavano a scuola, non potevano più essere eseguiti, per un motivo o per un altro.

Era necessaria una rivoluzione!

 Così la prof.ssa Comel, cogliendo la “palla al balzo”, decise di coinvolgere i suoi alunni, del liceo Vittoria Colonna, in alcune passeggiate nel centro storico di Roma.

“In queste passeggiate notavo sempre il livello di degrado urbano, si vedeva di tutto e di più a terra, ed in questa società, dove gettare rifiuti in terra è consentito (presa dallo sconforto) mi è venuta l’idea per questo progetto”.
(Caterina Comel)

Armati di mascherine, guanti e buste dell’immondizia, la prof.ssa e i suoi alunni hanno iniziato a ripulire le strade di Roma.

Grazie all’aiuto dell’associazione Retake, in circa due settimane i ragazzi sono riusciti a ridipingere muri coperti da scritte vandaliche, sradicare erbacce dalle scale del Tevere e perfino raccogliere centinaia di mozziconi di sigarette. 

“Questo progetto ha dato ai ragazzi la misura di quello che effettivamente a volte non si nota neanche più, perché ci si abitua al brutto, allo sporco, al degrado. Quindi aver messo le mani dentro (alla sporcizia) e aver ripulito qualcosa, li ha  galvanizzati, come dite voi, li ha fomentati. Ma io allora servo a qualcosa,  posso fare la differenza?”
(Caterina Comel)

Alla fine del progetto c’è stato però un retrogusto amaro, dopo pochi giorni, tutto era tornato come prima, l’abituale sporcizia caratterizzava nuovamente le strade di Roma. 

“Questo era il progetto pilota, che se diventa routine e si trova il modo di far entrare nelle scuole italiane come una vera materia. Allora si che si vedrà la differenza.”
(Caterina Comel)

Anche la nostra scuola non poteva essere da meno e così la prof.ssa Comel, accompagnata dalla quinta B e dalla quanta F, ha deciso di ripulire la “scalinata del Tamburino”, i famosi “Scaloni”.

Perfino il nostro amato cortile è stato ripulito, dai ragazzi di terza G, diventando quasi come nuovo!

Non ci resta che aspettare la settimana di autogestione per sapere cosa avrà in servo per noi la prof.ssa Comel!

 

SCRITTO DA: SOPHIA, 3B