Se per caso di punto in bianco veniste a sapere che esiste un modo per eliminare dai propri ricordi quelli che per una ragione o per l’altra reputate dolorosi o sgradevoli, probabilmente la vostra mente inizierebbe a viaggiare verso congegni futuristici impiantati direttamente nel cervello, chip sottopelle, o qualunque cosa degna del più elaborato episodio di Black Mirror.
E invece, oltre ad essere una notizia reale, prevede un procedimento molto più semplice – e meno invasivo – di così!
Come rivela uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Texas di Austin e pubblicato sul Journal of Neuroscience, è stato da poco individuato il meccanismo capace di indebolire i ricordi e permetterne una certa manipolazione, nonostante sia noto che quelli a cui è associata una forte emozione siano i più difficili da rimuovere, ancora di più se correlati all’immagine di un volto in particolare.
Differenziandosi dagli studi precedenti, focalizzati sulla ricerca di attività particolari legate alla memoria in regioni cerebrali quali la corteccia prefrontale e l’ippocampo, gli esperimenti di questo gruppo di scienziati, guidato da Lewis-Peacock, si sono dedicati alle aree sensoriali e percettive, situate soprattutto sulla corteccia temporale ventrale, e sui modelli di attività corrispondenti a rappresentazioni nella memoria di determinati stimoli visivi.
Per studiare ciò, il team di ricercatori si è servito di alcune tecniche di neuroimaging, che hanno fornito un quadro piuttosto chiaro delle attività cerebrali avvenute in un gruppo di adulti in salute a cui sono state sottoposte delle immagini di sconosciuti o paesaggi che di volta in volta gli è stato richiesto di ricordare o dimenticare.
I risultati hanno dimostrato che effettivamente rientra nelle capacità dell’intelletto umano quella di rimuovere attivamente alcuni ricordi, richiede solo uno sforzo nelle aree percettive del cervello superiore a quello necessario per ricordare.
Tracy Wang, altra autrice dello studio, ha inoltre sottolineato l’importanza, affinché il processo di rimozione avvenga con successo, di non effettuare uno sforzo mentale né troppo forte, né troppo debole.
Ora che la strada verso la gestione dei ricordi è stata spianata, ci si aspetta che in un vicino futuro nasceranno dei trattamenti finalizzati ad aiutare chiunque ne abbia la reale necessità a rimuovere le testimonianze mentali dei momenti più oscuri del proprio passato.
Se ne aveste la possibilità, cancellereste per sempre un ricordo associato ad un’emozione negativa dai vostri pensieri?
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