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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Yi Jian Mei” – Yu-Ching Fe
Viaggiare fortifica i pensieri, ci fa sentire una famiglia oltre i confini. Ci insegna che i nostri occhi non sono fatti per un paesaggio solo, la nostra lingua per un unico piatto, il naso per i soliti profumi. Solo calpestando un terreno che non ha mai visto le nostre impronte, potremmo dire di aver visitato un’altra parte di noi. Certo, ci affatica l’idea di abbandonare casa con tutte le cose da fare. Eppure, dovremmo imparare a consultare più spesso la nostra agenda delle priorità, per poi capire che al di là della scuola, il lavoro e la famiglia, ci ruota attorno una realtà tutta da scoprire. Apriamo questa gabbia, altrimenti i sogni ci crescono con le gambe fragili. Poi sai che fatica ricominciare a camminare!
Spingere il nostro corpo oltre, ha tutt’altro sapore, è chiaro. Ma per ora, noi del YCB cogliamo l’opportunità per accompagnarvi con i pensieri, lungo terre che non avete mai visto. “Bussola” vi racconterà, attraverso le parole di persone da tutto il mondo, vita, cultura e tradizioni di Nazioni lontane dalle nostre.
Ed è così, allora, che la bussola ci ha fatte approdare qui, circa agli antipodi dell’Italia. La terra delle lanterne, dei ravioli e dei draghi. Si, sono le prime cose che ci sono venute in mente, ma siamo sicure che abbiate capito. La Cina, comunione tra il materiale e lo spirituale, è la prima meta di questo tour in giro per il globo. A farci strada tra il Tibet e il Fiume Azzurro è Maurizio Zhu, un ragazzo del Liceo Kennedy che, seppur nato in Italia, tiene strette a sé le proprie origini. È stata una chiacchierata breve ma davvero tosta, bisogna ammetterlo: in soli 30 minuti, Maurizio ha ribaltato l’idea che avevamo stampato in mente. Per introdurci alla questione cinese, ci ha fatto un esempio della sua vita. La sua famiglia viveva in un piccolo paesino di nome Youzhu (油竹), nel mezzo della campagna, un centro abitato simile ad un villaggio.
“Quando ero piccolo, mio padre mi raccontava che giocava lungo il fiume. Ora piuttosto, ai lati del letto, ci sono macchinari per scavare il terreno e l’acqua è inquinata.”
-Maurizio Zhu
Infatti, di ritorno in questo paesino, piuttosto che l’ampia distesa di natura e verde di cui sentiva raccontare, si è trovato di fronte cinema, supermercati, palazzi e centri commerciali. Eppure, Maurizio ha tenuto a precisare che questo non è da considerarsi un caso isolato. Piuttosto, bisognerebbe ampliarlo su linea generale. In risposta alla frettolosa evoluzione economica dell’Europa, la Cina, per non rimanere indietro, ha applicato politiche aggressive sul piano commerciale ed economico. Ciò ha portato ad uno sviluppo istantaneo che, però, ha investito il paese senza tener conto dei suoi abitanti e, dunque, dei suoi giovani.
“La Cina è molto particolare. Si percepisce l’enorme differenza generazionale tra gli anziani, estremamenti conservatori e radicati al passato, e i giovani, più aperti e liberi.”
-Maurizio Zhu
L’interesse per il fantomatico mondo conquistato dalla Cina lo conservano solo pochi anziani, che, però, non si rendono conto che la mente dei giovani è ormai distante dal loro sogno. Infatti, un po’ per la censura dei media, un po’ per mentalità generale, non si pensa più ai grandi temi che una volta erano, invece, al centro del dibattito. I valori dei nostri coetanei si basano sugli aspetti quotidiani. Tra questi c’è certamente lo studio che sembrerebbe rappresentare una costante, sia per genitori, sia per i ragazzi. Bisogna fare sempre di più e sempre meglio. In questo momento si attiverà nella vostra mente lo stereotipo del genitore asiatico: figli con voti alti ed un futuro certo da medici. Una caricatura ovviamente esagerata, ma con un fondo di verità.
“Mia madre raccontava che in Cina che la prima parte della giornata si stava a scuola, la seconda anche e se si voleva, c’erano anche i corsi serali”
-Maurizio Zhu
Le generazioni sono state spinte a fare del meglio per portare avanti il paese, lavorando duramente per essere delle persone rispettabili e di successo. Ma facendo, questo ci si è lasciati sfuggire qualcosa. Le relazioni interpersonali sono trascurate che, solo in questi anni, stanno iniziando a prendere piede. Stessa cosa vale per le passioni individuali.
Ad accentuare la spinta alla produttività, abbiamo anche le università. Sono, infatti, le scuole a scegliere i loro studenti, basandosi sui loro voti passati ed il loro rendimento generale.
“Sebbene la Cina, all’apparenza, possa sembrare un paese complesso e faticoso, in realtà, visto dall’interno, è totalmente differente. La vita è semplice e lineare.”
-Maurizio Zhu
Vedendo la Cina da fuori molti di noi immaginano una vita frenetica, persone vestite in giacca e cravatta sempre piene di impegni. Ma non è così. Maurizio ci rivela che la loro vita non è influenzata dalla pressione del paese, ma, è semplice e lineare, come quella di tutti noi. L’unico vero problema che il paese ha dovuto affrontare è stato quell’anno di differenza che aveva con gli altri paesi in termini di sviluppo commerciale e sociale. Per questo il governo e gli abitanti hanno dovuto premere sull’acceleratore per eguagliare e, addirittura, superare i loro traguardi. Così facendo negli anni si è costruito un paese basato interamente sulla meritocrazia, sullo studio e sulle capacità del singolo individuo. Quindi, come un po’ per tutte le cose, basterebbe sporgersi un po’ più in là e guardare oltre lo strato superficiale, per comprendere davvero cosa si nasconde dietro il volto di uno dei più potenti paesi del mondo.
Scritto da: Laura Cervelli e Morgana Stefanutti
Written by: Aurora Vendittelli
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